Con Milano Arch Week dal 23-27 maggio la città si apre ad una serie di eventi intorno alle dinamiche sull’architettura contemporanea. Comune, Politecnico, Triennale e Fondazione Feltrinelli hanno collaborato all’organizzazione di una manifestazione dalle alte aspettative.
Milano Arch Week si presenta con i tratti di un’iniziativa in grado di stimolare il confronto e di far crescere la comunità. Conferenze, workshop, installazioni, mostre, performance e tanti altri eventi animeranno Milano dal 23 al 27 maggio. La manifestazione nasce su un’iniziativa del Politecnico di Milano, che dopo aver organizzato per diversi anni MiArch, rimanendo però confinato all’interno dell’università, l’anno scorso ha deciso di estendere il progetto all’intera città. Da qui il pronto intervento del Comune, disposto a lasciarsi coinvolgere dall’idea di aggiungere un altro importante evento culturale all’interno del già ricco programma meneghino. A questi si uniscono anche la Triennale e la Fondazione Feltrinelli, nell’ottica di rafforzare sempre più l’identità trasversale di Milano Arch Week. La manifestazione intende volgere infatti lo sguardo al presente per proporre una riflessione sul futuro. Molti degli elementi che oggi stanno iniziando a prendere spazio nelle nostre città, saranno probabilmente il cuore urbano del futuro. Oggi, e domani, più che mai l’architettura è necessariamente costretta ad esplorare nuove tecnologie, materiali, spazi, al fine di garantire sicurezza, pulizia, connettività.
Questi ed altri temi saranno il centro dei dibatti e lezioni che personaggi di fama internazionale terranno nelle 3 principali sedi dell’evento: il Politecnico, la Triennale e la Fondazione Feltrinelli. Il Politecnico e la Triennale affronteranno i temi del futuro delle città da un punto di vista progettuale e architettonico, ospitando le lecture dei grandi architetti internazionali, mentre Fondazione Giangiacomo Feltrinelli ne esplorerà le implicazioni sugli spazi di cittadinanza attraverso il palinsesto di About a City. Places, ideas and rights for 2030 citizens. A queste si aggiungono ulteriori sedi dislocate per tutta la città, sempre più un sinergico arcipelago di meccanismi comunicanti.
Tra i principali eventi da segnalare, la prima giornata vede il suo clou nella conversazione tra Jacques Herzog, ideatore della Tate Modern di Londra e dell’Allianz Arena di Monaco, e Stefano Boeri, architetto e presidente della Triennale di Milano, presso la Fondazione Feltrinelli.
Venerdì 25, Salvatore Settis, membro del comitato scientifico della manifestazione, sempre negli spazi della Feltrinelli, terrà una lezione sul concetto di diversità e sul diritto alla città. Altrettanto interessante l’incontro con Mauro Magatti, che discuterà sulle criticità che accompagnano la digitalizzazione e sulle modalità di integrazione con la dimensione urbana.
Di particolare interesse, nella giornata del 26 maggio, saranno i talk Lost nature/let’s talk forest. I dibattiti verteranno sul ruolo della natura all’interno della città, della necessità di ricavare il posto adeguato ad un elemento che inevitabilmente dovrà far parte dello spazio urbano del futuro.
Il gran finale 27 maggio. Ancora incontri, eventi, discussioni che vedono il loro culmine nelle conversazioni con Bjarke Ingels, giovane ma affermato architetto danese in grado di affermarsi anche sulla scena internazionale , come testimonia la partecipazione alla costruzione del nuovo World Trade Center di New York, e con Toyo Ito, vincitore del Premio Pritzker nel 2013 e considerato uno degli architetti più importanti e influenti al mondo.
Il sito ufficiale dell’evento per il programma completo.