Il quotidiano “La Stampa” riporta voci di trattative che prevederebbero la scelta di Giorgia Meloni ai Beni Culturali. Ma in pole position resta Emilio Carelli con l’opzione Spadafora
“Una volta al governo Fratelli d’Italia realizzerà uno dei punti qualificanti del proprio programma culturale che prevede uno spoil system automatico al cambio del Ministro della Cultura per tutti i ruoli di nomina, in modo da garantire la trasparenza e il merito, non l’appartenenza ideologica”. Questa nota fu diffusa a febbraio dal partito guidato da Giorgia Meloni, nelle more della polemica scoppiata dopo le aspre critiche della politica verso il Museo Egizio di Torino, e in particolare verso il progetto “Fortunato chi parla arabo”, rivolto ai cittadini di lingua araba, invitati ad entrare in due al costo di un biglietto intero. Molti, se non tutti, vi lessero una minaccia neanche troppo velata al direttore dell’Egizio Christian Greco, il quale dopo aver argomentato nel merito rispose facendo notare che il Museo Egizio è retto da una fondazione, e quindi il direttore non è nominato dal Mibact. Figuraccia incassata e digerita.
Perché ora richiamiamo la vicenda? Perché l’ipotesi potrebbe guadagnare l’ordine del giorno: visto che pare farsi strada l’ipotesi – per ora si tratta dei classici rumors – di ritrovarsi proprio la Meloni al Ministero dei Beni Culturali. A scriverlo è il quotidiano “La Stampa”, che riporta voci di trattative per un ingresso di Fratelli d’Italia in maggioranza che prevederebbe la scelta di Guido Crosetto alla Difesa e appunto di Giorgia Meloni ai Beni Culturali. Opzione che in verità non trova eco su altri media, che anche oggi tendenzialmente indicano il giornalista Emilio Carelli in pole position per la poltrona del Collegio Romano. Con qualche eccezione per il nome di Vincenzo Spadafora, che fonti interne al Mibact hanno indicato a noi di Artslife come possibile sorpresa…