Lazzaro felice: una favola contemporanea sulla purezza raccontata da Alice Rohrwacher
Eleazar, Lazzaro: la tradizione cattolica racconta che fu resuscitato da Gesù. Anche il “Lazzaro” di Alice Rohrwacher resuscita, non per merito di qualcuno, ma grazie all’immaginazione dello spettatore, che concede di sospendere la realtà e credere fortemente che la bontà possa sopravvivere anche nel mondo contemporaneo.
Lazzaro felice, il nuovo film di Alice Rohrwacher, ha vinto alla 71° edizione del Festival di Cannes il premio per la miglior sceneggiatura e incanta tutti con un mondo fantastico. La storia racconta di Lazzaro, giovane contadino di nemmeno vent’anni che lavora in una tenuta (la cosiddetta Inviolata) insieme ad adulti e bambini i cui legami famigliari non sono chiari o addirittura non esistono. Sono tutti “mezzadri” della Marchesa de Luna che li fa lavorare come fossero schiavi. Liberarli, per la Marchesa vorrebbe dire “renderli consci della propria condizione di schiavitù.”Gli occhi di Lazzaro (interpretato dal giovanissimo Adriano Tardiolo) sono quelli di un ragazzo buono, che sembra essere felice senza un motivo apparente. Lazzaro, felice lo è perché riesce ancora a “credere negli altri esseri umani”, come crede nell’amicizia con Tancredi, il figlio della Marchesa. Sono mezzi fratelli, gli dice il giovane marchese.
Tancredi, con l’aiuto di Lazzaro, si finge rapito per poter fuggire da sua madre, coinvolgendolo in un gioco in cui i cavalieri sono destinati a sconfiggere tutte le malvagie marchese del mondo, armati con una fionda.
È una storia che parla di libertà. Ne è dimostrazione il vento che accompagna la musica fuori dalla chiesa e segue i personaggi; lo stesso vento che viene soffiato dalle bocche dei contadini. Da una parte Tancredi, più libero di Lazzaro, scappa per accedere a una libertà più grande, dall’altra Lazzaro che non desiderando altre libertà si rivela ancor più felice, appunto.Sono due però i personaggi che fanno emozionare particolarmente. Primo fra tutti Lazzaro, che lo spettatore vuole proteggere a ogni costi dalla sua ingenuità. Secondariamente sua sorella Antonia, che nonostante si sia piegata alle regole del nuovo mondo, è un personaggio che trasmette una profonda tristezza attraverso gli occhi di Alba Rohrwacher.
>> Una pellicola estremamente contemporanea ambientata tra i colori di un’Italia arcaica e quelli di un’Italia moderna fatta di immigrazione, perdita di valori e di purezza.
Lazzaro felice è un film delicato che tocca lo spettatore senza violenza ma con una amara dolcezza. Lazzaro non è solo un candido contadino, è quel che rimane da proteggere.
Parafrasando De André, “salvate la sua purezza, non ha 20 anni ancora”; e non soltanto quella di Lazzaro ma tutta quella che si può ancora salvare.