“Non ha nulla a che fare con me” ha affermato Banksy sul suo account instagram pubblicando lo screenshot di una sua conversazione privata con un amico.
Sull’opportunità di ‘decontestualizzare’ l’arte di strada per esporla in musei e gallerie in giro per il mondo se ne è parlato fin troppo. E’ un processo inarrestabile e lo sa bene anche Banksy, universalmente riconosciuto come il più famoso street artist al mondo anche se – al di là dell’anonimato che lo ha reso una sorta di leggenda urbana vivente – l’artista di Bristol ha cercato in ogni modo di non contaminare la sua arte con le leggi del mercato e le degenerazioni di quel consumismo che egli stesso denuncia nelle sue opere. Nessuno ha mai dimostrato il contrario, ovvero che Banksy – si tratti di un artista singolo o di un collettivo poco importa – si sia arricchito tramite la sua arte urbana. Eventuali iniziative a pagamento, come i souvenir in vendita nell’hotel di Betlemme con ‘la vista più brutta del mondo’, sono infatti a scopo benefico. Questo non ha impedito però alle sue opere di trovarsi al centro di aste miliardarie così come di esposizioni in musei e gallerie senza la sua autorizzazione.
In questo caso, senza nemmeno essere a conoscenza della mostra. Ci riferiamo alla grande esposizione che la Casa degli Artisti di Mosca ha dedicato allo street artist e che sta registrando numeri record di visitatori. In questo caso, Banksy ha preso scherzosamente le distanze dalla rassegna, una sorta di monito per quelle passate e quelle future, prive della sua autorizzazione. Non è infatti il primo caso e non sarà di certo l’ultimo. Ovviamente l’artista non poteva cadere nella banalità di un comunicato stampa quindi ha pubblicato sul suo account instagram, lo screenshot di una presunta chat con un amico che scherzosamente gli chiedeva cosa ne pensasse della mostra a pagamento di Mosca. L’artista ha risposto che non trova la questione molto divertente, che non ha nulla a che fare con lui e che non è sua abitudine far pagare le persone per la sua arte anche se, non è di certo la persona più adatta a criticare chi decida di esporre immagini senza chiederne il permesso. Il riferimento ironico è ovviamente alla sua arte clandestina che, soprattutto nei primi tempi , attirava non solo ammiratori e giornalisti ma anche poliziotti e sindaci inferociti con le sue incursioni notturne sui muri delle città. Tra i vari commenti postati dai seguaci di Banksy ne spicca uno che afferma ‘ conversazione tra te e Robert Del Naja’ riferendosi alle indagini giornalistiche secondo le quali l’artista di Bristol e il cantante dei Massive Attack sono la stessa persona.
Da novembre anche il Mudec, il Museo delle Culture di Milano, dedicherà una mostra allo street artist ma ha già comunicato che si tratta di una mostra non ufficiale e non autorizzata dall’artista.