Il Design torna protagonista da Il Ponte a Milano il 20 e il 21 dicembre
Dopo il successo l’asta di Design del 19-20 giugno, che ha totalizzato 1.042.088 euro, con una percentuale di venduto del 75% e sul valore del battuto di ben il 177%, la casa d’aste meneghina ha in calendario una nuova vendita organizzata dal dipartimento di Arti Decorative del ’900 e Design che si caratterizza per la presenza di opere eccezionali di celebri designer, accuratamente documentate sulla base di provenienze, fonti archivistiche e bibliografiche.
Accanto ad alcuni capolavori, il catalogo d’asta annovera vetri, ceramiche, illuminazione e arredi perlopiù di artisti e designer italiani, per un totale di 562 lotti divisi in tre tornate.
La prima tornata raccoglie le opere di maggior pregio, tra le quali spicca la serie di arredi, pezzi unici, disegnati dall’architetto e ingegnere Carlo Mollino per la casa M, a Torino, fra il 1944 e il 1947. Un imponente guardaroba in nicchia composto da una panca in rovere con supporti a plinto in marmo di Ornavasso, sei appendiabiti dalla immaginifica forma organica, cinque pomoli d’ottone e la completa boiserie originale sono fra i capolavori del progetto di Mollino, nei quali si distilla il gioco surrealista sotteso ai progetti degli anni Trenta e Quaranta. Di analoga provenienza e autore due coppie di lampade da parete, due lampade da incasso, e 29 maniglie in ottone dalla sinuosa curvatura, tutte documentate da disegni d’archivio o bibliografie. Completano il gruppo di opere molliniane due letti sovrapponibili provenienti da un appartamento della Casa del Sole di Cervinia.
Umberto Bellotto, maestro del ferro battuto italiano, del quale nell’ultima asta fu battuto un eccezionale “connubio in ferro e vetro” per la cifra record di 175.000€, è in asta con due rarissimi vasi-scultura in lamina di ferro sbalzata, uno dei quali – dalla sinuosa forma di chiocciola – fu esposto alla mostra personale di Bellotto, allestita nelle sale dell’Esposizione Internazionale di Arte decorativa di Monza del 1923. Ad essi si affianca un pregevole candelabro in ferro battuto del 1944, opera del maestro romano Alberto Gerardi.
Un rarissimo piatto di produzione sovietica, ascrivibile al fenomeno della cosiddetta “ceramica di propaganda” (Agitfarfor) post rivoluzionaria, testimonia l’opera di decorazione della poliedrica artista russa Alexandra Wassiljewna Stchekotichina-Potozkaja. Un esemplare del tutto analogo a quello in asta è attualmente esposto nella sezione “Porcellana sovietica” del Museo dell’Hermitage a San Pietroburgo.
L’opera di Osvaldo Borsani è rappresentata da diversi arredi, tra cui una specchiera in legno intagliato e dorato, ma soprattutto dal tavolo basso con struttura e piano in vetro decorato con smalti policromi, risalente alla prima metà degli anni ’50 e appartenente alla serie “concetto spaziale”, nata dalla collaborazione diretta dell’artista Lucio Fontana con l’architetto di Varedo.
Il disegno di un gruppo di raffinati arredi degli anni ’50 sono attribuiti alle matite dello studio BBPR, sulla base di una attenta ricerca stilistica e bibliografica e grazie alla provenienza dalla casa di un collaboratore dello studio.
In concomitanza con la grande mostra su Gio Ponti, allestita al MAD di Parigi, una sezione del catalogo è dedicata a ceramiche, arredi e oggetti del grande architetto milanese, tra i quali spiccano alcuni arredi provenienti da collezioni private e da appartamenti siti in edifici progettati da Ponti stesso. Nella sezione dedicata all’illuminazione sono presenti due lampade a plafone modello “sei lune” di Angelo Lelii per Arredoluce, nella rara versione in ottone nichelato.
Nella sezione dei vetri d’arte muranese si segnalano una rara coppa in vetro mescolato di Napoleone Martinuzzi, affiancata da vasi e lampadari di Ercole Barovier, Venini, Seguso. Vinicio Vianello è in asta con un vaso della serie “Varianti”, prototipo appartenuto all’artista, firmato e datato 1956, premiato con il Compasso d’oro alla Triennale di Milano del 1957 ed esposto nel padiglione Italia dell’Expo di Bruxelles del 1958.
Di Angelo Mangiarotti saranno proposti due tavoli scultorei in marmo e in bronzo, e una rara credenza eseguita dai F.lli Frigerio di Cantù, appartenente alla serie pubblicata sulla rivista “Domus” nel dicembre 1959, e omologa dell’esemplare recentemente esposto al Museo del Design della Triennale di Milano.
Di Ico Parisi saranno presenti alcuni arredi risalenti agli anni ’50 e ’60; dell’architetto Renato Angeli numerosi arredi disegnati ed eseguiti in esemplare unico espressamente per uno studio e abitazione milanese dei primi anni ’60. Integrano quelli esitati a giugno alcuni arredi provenienti dalla villa Le Rose di Moltrasio e commissionati da Guido Donegani, allora presidente della Montecatini, all’Atelier Ruhlmann di Parigi nel 1931, affiancati da due rari sgabelli “Curule” di Pierre Chareau e da una elegante lampada scultura Art Nouveau in bronzo, foggiata da François Raoul Larche e raffigurante la celebre ballerina Loie Fuller.
Ettore Sottsass, Duilio Barnabé, Franco Albini, Gino Sarfatti, Pietro Chiesa, Giuseppe Ostuni, Carlo De Carli, Angelo Brotto, Paolo Buffa e i principali designer italiani, oltre a un interessante gruppo di arredi nord europei, completano un’asta che spazia dai pezzi unici al design di alta qualità.
Asta
20, 21 dicembre 2018
Esposizione: 14, 15, 16 dicembre 2018
(10/13 – 14/18)
Sede: Via Pitteri 10, Milano
www.ponteonline.com