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Il giro del mondo in 80 alberi, storie sorprendenti di alberi e uomini

Il giro del mondo in 80 alberi

Il giro del mondo in 80 alberi

Il giro del mondo in 80 alberi, storie sorprendenti di alberi e uomini illustrate da Lucille Clerc

Quelle di Lucille Clerc sono illustrazioni raffinate e minuziose, che raccontano di mondi botanici e cittadini, vibranti di dettagli particolareggiati vanno a ricreare come in tour favoloso le tappe di viaggi quotidiani che sanno ammantarsi di inaspettato. Nella serie London Landmarks, per esempio, le tappe più iconiche della capitale britannica si affastellano tra loro, riprodotti con dovizia, ma spostati, ruotati, esplosi e sovrapposti, come in un viaggio attraverso i ricordi, o come la ricognizione di spazi noti attraverso la prospettiva di un colibrì intento in un’esplorazione. In questo modo un nuovo fascino, inedito e al contempo familiare, è donato al quotidiano e all’urbano che ci circonda. Nella serie dedicata ai Kew Gardens assistiamo a una vero e proprio florilegio botanico che esplode assieme alle eleganti strutture in ferro e vetro delle serre di  Decimus Burton.LucilleClerc-KewGardensUn viaggio simile lo possiamo fare con Il Giro del mondo in 80 alberi di Jonathan Drori, ambasciatore del WWF e amministratore fiduciario per nove anni proprio dei Royal Botanic Gardens di Kew. Lucille Clerc è stata chiamata difatti a illustrare quest’opera che, proprio come il viaggio di Phileas Fogg, in 80 tappe ci porta in giro per il mondo attraverso le storie di altrettanti alberi. Sono tutte storie vere, spesso strane, popolate da monaci giapponesi che si automummificano, capre che si arrampicano sugli alberi, noci radioattive e arrivano perfino alle origini della fondazione di Venezia. L’ontano difatti, materiale principale con cui sono state costruite le fondamenta della città, è un albero che si è adattato a vivere in luoghi umidi e ha un legno che non imputridisce a contatto con l’acqua.

Gli alberi del mondo sono sorprendentemente differenti gli uni dagli altri, per aspetto e caratteristiche, ad oggi ne sono state classificate almeno 60.000 specie diverse.
Impossibilitati a fuggire dagli animali se ne cibano o producono sostante sgradevoli come deterrente, trasudano gomma, resina e lattice per annegare, avvelenare e immobilizzare insetti e invasori indesiderati. Queste loro forme di difesa per l’uomo si rivelano spesso delle risorse preziose: ci procurano difatti gomma e incenso.

Gli 80 racconti del libro, tutti accompagnati dalle illustrazioni di Lucille Clerc – che uniscono con grande equilibrio precisione scientifica e un tocco di suggestione, sono interessanti in maniera spesso inaspettata, tutti molto diversi tra loro, raccontano oltre che degli alberi, anche -ovviamente- dell’uomo. Attraverso le diverse relazione che gli esseri umani hanno saputo instaurare con le più diverse specie botaniche del pianeta, Il Giro del mondo in 80 alberi riesce a dare forma anche al multiforme carattere culturale dell’uomo: dall’ossessione per la privacy (nella storia del cipresso di Leyland, Inghilterra) all’aspirazione dell’eternità (nella storia dell’albero della lacca, Giappone).

Il giro del mondo in 80 alberiLa presentazione degli alberi e delle loro storie procede da Londra verso oriente (proprio come nel romanzo di Verne), raggruppati per regioni geografiche. Si parte dall’Europa del Nord dove, tra gli altri, troviamo il corbezzolo (Irlanda), il platano (Inghilterra), la betulla bianca (Finlandia) e il faggio (Germania). Proseguendo verso l’Europa del Sud ci imbattiamo nella quercia da sughero (Portogallo), nell’alloro (Grecia), nell’ontano e nell’abete rosso (in Italia). E così via con cipresso e cedro nel Mediterraneo, kapok, baobab, mopane in Africa, gelso bianco, guttaperca, durian, larice e melo in Asia. Si passa anche dall’Ocenia (continente particolarmente ricco di specie vegetali e animali uniche al mondo) con alberi come il jarrah, il kauri neozeladese o il quandong blu. Il giro continua in America del Sud, in Centro America per finire in America nel Nord dove possiamo incontrare il pino contorto, il tanoak, la mangrovia rossa o il cipresso calvo.

Attraverso questi testimoni silenziosi Il Giro del mondo in 80 alberi ci regala un viaggio pieno di fascino, ricco di sorprese, vere e proprie testimonianze di cui fare tesoro, per conoscere un po’ meglio -e forse capirla- la natura che ci circonda e che spesso determina la nostra stessa quotidianità.

Il giro del mondo in 80 alberi

Il giro del mondo in 80 alberi
Jonathan Drori, Illustrazioni di Lucille Clerc
Ippocampo edizioni

Gli alberi sono tra i più costanti ma anche più vari compagni dell’uomo. Dal sacro baniano dell’India al profumato cedro del Libano, offrono rifugio e ispirazione, oltre alle materie prime preziose.

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