Da Pirandello alla Lempicka. Ritratti e Conversazioni di luce: tre fotografi e i loro dialoghi del passato, a Milano

Conversazioni di Luce - 18 gennaio-8 febbraio, Fondazione Pini — “Conversazioni di Luce” – 18 gennaio-8 febbraio, Fondazione Pini

Dialogo intenso tra fotografi italiani. La Fondazione Adolfo Pini di Milano ospita, dal 18 gennaio all’8 febbraio 2019, CONVERSAZIONI DI LUCE, mostra fotografica con opere e testimonianze di Mario Crimella (1893 – 1983), Mario Castagneri (1892-1940) e Dino Zani (1891-1957). Abili e talentuosi artisti, maestri del ritratto ed interpreti dalla spiccata sensibilità, i tre artisti ritraggono Gabriele D’Annunzio, Luigi Pirandello, Giacomo Puccini, Tamara De Lempicka e altri artisti ed autori della loro epoca.

Uno dei tanti particolari che accoglie e coinvolge lo spettatore è la presenza, in buona parte delle fotografie esposte, di dediche con data e luogo che i soggetti ritratti fecero all’artista facendoci, quindi, immergere in una dimensione confidenziale. Oltre ad un iter eccezionale che spazia tra le figure portanti del novecento italiano, la mostra ci permette di captare la relazione tra i fotografi e i loro soggetti e la loro passione per la fotografia. Fondamentale ricordare il supporto degli eredi e la collaborazione del Civico Archivio Fotografico Milanese che permettono la realizzazione di questo suggestivo progetto.

La cura (raffinata) è di Valentina Barbieri (Reggio Emilia, 1992), vincitrice della Borsa di Studio Progetto Inedito 2018. La curatrice ventiseienne ha intersecato storie, percorsi e scorci di vita dei tre fotografi, un lavoro di ricerca attuato con le fotografie d’autore. Nel 1920 nasce lo studio “Crimella-Castagneri-Zani” in Corso Garibaldi 2 di Milano, sede attuale della Fondazione Pini e allora casa della Famiglia Bongiovanni Radice. A distanza di 100 anni i tre autori ritornano nel luogo dove le loro fotografie sono state concepite e realizzate tra le due guerre. Ricevono premi e costanti gratificazioni vivendo a pieno i loro anni; partecipano, inoltre, alla Prima e Seconda Mostra Internazionale delle Arti Decorative di Monza, su invito di Guido Marangoni, anche lui soggetto dei ritratti in mostra

Una mostra confidenziale ed intima, un percorso tangibilmente profondo. All’ingresso sono presenti i ritratti dei fotografi e quelli delle loro mogli posti frontalmente insieme a opere che ritraggono frammenti di vita familiare. Appena accanto la stanza iniziale dell’esposizione vi è un opera site-specific dell’artista Alan Maglio (Milano, 1979) che, su invito della curatrice ha creato, attraverso il medium fotografico, dei panorami visuali dove i personaggi di un secolo fa vivono e si animano nei luoghi moderni e attuali, come la Fondazione stessa. Presenti anche testi, documenti, lettere ed un tavolo collocato al centro della sala principale dove, tra le testimonianze presenti, è possibile vedere il making off della mostra grazie ad un tablet che aggiunge al percorso la componente tecnologica e lo inquadra in un contesto a 360° volto a far rivivere nel presente intrecci, legami e passioni di tre grandi artisti della nostra terra.