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Singolare, misteriosa Vivian Maier. Immagini in anteprima della grande mostra a Pavia

Vivian Maier, Self-portrait, 1953 40x50 cm (16x20 inch.) Framed 53,2x63,4 cm ©Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY (particolare) Vivian Maier, Self-portrait, 1953 40x50 cm (16x20 inch.) Framed 53,2x63,4 cm ©Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY (particolare)
Vivian Maier, Self-portrait, 1953 40x50 cm (16x20 inch.) Framed 53,2x63,4 cm ©Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY (particolare)
Vivian Maier, Self-portrait, 1953, 40×50 cm ©Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY (particolare)

Oltre 120 fotografie in bianco e nero e a colori e una serie di pellicole super 8 mm, per raccontare una delle massime esponenti della street photography

I celebri autoritratti in cui il suo sguardo severo riflette negli specchi, nelle vetrine e la sua lunga ombra invade l’obiettivo quasi come se volesse finalmente presentarsi al pubblico che non ha mai voluto o potuto incontrare”. Poche indicazioni, ma che già indirizzano inequivocabilmente all’oggetto: si parla di Vivian Maier (1926-2009), una delle più singolari e misteriose figure di artista emerse negli ultimi anni, la “bambinaia-fotografa” definita una delle massime esponenti della cosiddetta street photography. Se appunto lei in vita ha volutamente cercato di restare nell’ombra, ora si susseguono eventi che ne indagano la figura e l’opera: come quello che si apre domani 9 febbraio alle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia.

Vivian Maier, Scuderie del Castello Visconteo, Pavia
Vivian Maier, Scuderie del Castello Visconteo, Pavia

Un percorso espositivo strutturato su oltre 120 fotografie in bianco e nero e a colori, oltre che su pellicole super 8 mm, in grado di descrivere Vivian Maier da vicino, lasciando che siano le opere stesse a sottolineare gli aspetti più intimi e personali della produzione dell’artista che, mentre era in vita, ha realizzato un numero impressionante di fotografie senza farle mai vedere a nessuno, come se volesse conservarle gelosamente per se stessa. Curata da Anne Morin e da Piero Francesco Pozzi, la rassegna è promossa dalla Fondazione Teatro Fraschini e dal Comune di Pavia, in collaborazione con diChroma photography, John Maloof Collection, Howard Greenberg Gallery, New York. La mostra resta visibile fino al 5 maggio: qui alcune immagini in anteprima…

Vivian Maier, Scuderie del Castello Visconteo, Pavia
Vivian Maier, Scuderie del Castello Visconteo, Pavia

http://www.scuderiepavia.com/

Vivian Maier, Scuderie del Castello Visconteo, Pavia
Vivian Maier, Scuderie del Castello Visconteo, Pavia

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