Nella “wishlist” francese ci sono opere esposte agli Uffizi di Firenze come L’Annunciazione e L’Adorazione dei Magi, da tempo dichiarate dal museo inamovibili
La ritrovata intesa fra Italia e Francia dopo le scomposte accuse di Di Maio ed il suo incontro con i Gilet gialli, sancita dal dialogo riaperto fra Macron e Conte e con l’invito a Mattarella per una visita ufficiale a Parigi, passa anche dal vertice milanese tenutosi nei giorni scorsi a Milano tra il Ministro per i Beni culturali Alberto Bonisoli e il suo omologo francese Franck Riester. E tra gli argomenti messi sul tavolo a Palazzo Litta non poteva mancare quello di maggiore impatto mediatico, ovvero la richiesta francese di prestiti dei capolavori di Leonardo per la grande mostra che a settembre al Louvre celebrerà i 500 anni dalla morte del genio vinciano. “Siamo molto lieti che la Francia celebri la grandezza di Leonardo”, ha dichiarato Bonisoli. “Un genio italiano apprezzato anche da re Francesco I alla cui corte l’artista, originario di Vinci, trascorse gli ultimi anni della sua vita”.
Parole che sembrerebbero porre la parola fine alle infinite polemiche corse nei mesi passati: “Credo che l’Italia e la Francia possano collaborare insieme per rendere più maestose le celebrazioni su Leonardo, dimostrando così che l’arte, e più in generale la cultura, sono strumenti di dialogo senza confini o restrizioni”, ha chiosato il ministro. Ma dalle parole ai fatti, il passo non sarà breve: come farà Bonisoli a convincere i musei a privarsi di opere delicatissime, che peraltro rappresentano sempre icone irrinunciabili per i propri visitatori? Nella “wishlist” francese, per esempio, ci sono opere esposte agli Uffizi di Firenze come L’Annunciazione e L’Adorazione dei Magi, da tempo dichiarate dal museo inamovibili, e tali confermate anche di recente dal direttore Eike Schmiedt. E sarà ben difficile che la Biblioteca Reale di Torino si privi tanto facilmente dell’Autoritratto, vero e proprio simbolo, stampato anche sui biglietti di ingresso.