Nuova ed importante mostra dedicata a Giorgio de Chirico, l’architetto della Metafisica. Palazzo Reale di Milano aggiunge un prezioso tassello all’inesauribile studio sull’opera di uno dei più grandi pittori del novecento. Dal 25 settembre 2019 al 19 gennaio 2020.
Un mondo onirico, famigliare ma inquieto, apparentemente vicino a noi ma dissonante nei dettagli che aprono ad uno spazio fuori dal tempo. È il mondo di Giorgio de Chirico, architetto della Metafisica e creatore di personaggi mitologici ormai diventati mitici.
Palazzo Reale di Milano ospiterà questo universo, straordinariamente racchiuso in una serie di dipinti d’eccezione, dal 25 settembre 2019 al 19 gennaio 2020. Curata da Luca Massimo Barbero, la mostra si propone come una delle migliori retrospettive su de Chirico grazie ad opere provenienti dai principali musei internazionali tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York, la Tate Modern di Londra, il Puškin Museum di Mosca, The Menil Collection di Houston, collezioni private e musei Italiani come la Pinacoteca di Brera, il Museo del Novecento di Milano, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
Il racconto visivo intende evidenziare e proporre soluzioni agli innumerevoli misteri pittorici che il pittore nato in Grecia ha disseminato nei suoi lavori, fino a farne sua cifra distintiva. Come “la centauressa”, dietro cui si cela la figura materna, Gemma de Chirico, o altre opere cariche di memorie familiari (Il Centauro, 1908) e altri significati simbolici.
Sono innumerevoli, tutti affascinanti e tormentati, i personaggi che abitano gli spazi metafisici delle piazze scure, dei portici ombreggiati e delle stanze sempre troppo piccoli per l’ingombro dei loro inquilini. Gladiatori, Manichini, Archeologi: figure misteriose che sembrano non esaurire il loro impatto nel riverbero mitologico, ma arrivano fino ai giorni nostri ritagliandosi uno spazio del tutto attuale.
Aveva avuto modo di sperimentare la stessa sensazione Andy Warhol che dichiarò “de Chirico prima di me ebbe già l’idea del riprodurre serialmente un’immagine”. La mostra propone allora uno studio sui lavori di questo genere, definiti neometafisici, realizzati durante gli ultimi anni di vita dell’artista. Nell’ottica della serialità possono rientrare anche gli Autoritratti, realizzati però negli anni quaranta e cinquanta, che anche individualmente rappresentano una sezione a sé stante. Un ulteriore approfondimento è rivolto ai Bagni Misteriosi, luogo emblematico di immersione nel realismo fantasmico che de Chirico ha contribuito fortemente a creare.