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Donne, Messico e Libertà. Al Mudec arriva la mostra dedicata alla fotografa-attivista Tina Modotti

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Per il palinsesto 2020 I talenti delle donne, Mudec Photo ospiterà una mostra-racconto dedicata all’attrice, fotografa e attivista italiana Tina Modotti. A partire dal 7 maggio 2020.

Artista sublime e impegnata, Tina Modotti è una fotografa che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia contemporanea. I suoi celebri scatti compongono le collezioni dei più importanti musei del mondo. La sua fama è planetaria. Attrice, modella e amante del grande Edward Weston, plasma la sua creatività nel rinascimento artistico messicano post-rivoluzionario. Ma anche nelle avanguardie estridentiste e nella frequentazione di pittori e poeti: da Frida Kahlo a Diego Rivera, da Pablo Neruda a Rafael Alberti e Pablo Picasso.  La sua creatività, espressa nei pochi anni che potrà dedicare alla fotografia, racconta pienamente uno spirito libero e anticonformista che anima il corpo di una bellezza mozzafiato. Un pregio alla quale lei stessa assegna ben poca importanza.

Tina Modotti

Vivrà negli Stati Uniti, in Messico, in Europa e in Russia. Si impegnerà in prima linea per portare soccorso alle vittime civili di conflitti come la Guerra di Spagna. Condividerà la vita di Vittorio Vidali, e al contrario del suo compagno non potrà mai tornare alla sua amata terra natale (Udine) a causa delle sue attività antifasciste e di una morte prematura avvenuta ad appena 46 anni. Ma è proprio grazie a Vidali, divenuto poi senatore, che negli anni Settanta ha inizio la riscoperta del suo archivio artistico. Grazie alla nascita del Comitato Tina Modotti si avvia la ricostruzione della collezione più esaustiva delle sue opere e dei documenti che riguardano la sua vita avventurosa.

Tina Modotti, Frida Kahlo e Chavela Vargas

La mostra, curata per Mudec Photo da Biba Giacchetti con il Comitato Tina Modotti di Udine, presenta materiali eccezionali: stampe originali ai sali d’argento degli anni Settanta realizzate a partire dai negativi di Tina resi disponibili da Vidali, lettere, documenti della sorella di Tina e filmati d’epoca. Un racconto formidabile, per incontrare da vicino uno spirito libero che ha attraversato la miseria e la fama, l’arte e l’impegno sociale, l’ingiustizia persecutoria, ma anche l’ammirazione sconfinata per il pieno e costante rispetto di sé stessa, del suo pensiero, e della sua libertà.

Tina Modotti, Le donne di Tehuantepec, 1929

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