Un’atmosfera da fine epoca, che ricorda questi giorni di quarantena dedicati in gran parte all’osservazione della realtà attraverso uno schermo: Mondo novo, l’affresco di Giandomenico Tiepolo del 1791, conservato nel Museo Ca’ Rezzonico a Venezia è l’oggetto della lezione del professor Valter Curzi nel Museo Nazionale di Rai Radio3. Durante la Museum Week 2020 (11-17 maggio),la settimana dei musei online che si tiene dal 2014, più di sessantamila istituzioni culturali di 100 paesi mettono a disposizione i loro contenuti secondo un calendario scandito da parole-chiave. Fra queste, è presente anche la Fondazione Musei Civici di Venezia, della quale è parte il museo del Settecento veneziano, Ca’ Rezzonico.
Il racconto di Radio3 dello storico dell’arte Curzi, docente all’Università La Sapienza di Roma, ci guida in un viaggio attraverso l’opera: Giandomenico Tiepolo, figlio del più famoso Giambattista, osserva una scena cittadinacon persone di ogni tipo che si accalcano attorno ad un cosmorama, una sorta di lanterna magica dalla quale si vede un paesaggio. Siamo nella Venezia del Gran Tour, prima della Rivoluzione francese e di Napoleone, nel periodo successivo alle esplorazioni di James Cook in Australia e Nuova Zelanda. Il Mondo novo è proprio quanto si vede attraverso quell’antenato del cinema che tutti, nobili, commercianti e plebei, aspirano a sperimentare.
Nell’affresco, staccato nel 1906 dalla villa di Zianigo dove Tiepolo viveva, le persone sono ritratte di spallee il pittore ne coglie con amarezza la frenesia dell’evasione e il desiderio di distogliersidalla realtà. A fine racconto, il professor Curzi esorta ad un confronto diretto dell’opera di Giandomenico con quella del padre Giambattista, ad esempio attraversogli affreschi del ciclo su Antonio e Cleopatra custoditi a Palazzo Labia, sede della Rai di Venezia; per osservare il contrasto tra il mondo di fasti e bellezza inconsapevole di Giambattista e quello successivo, descritto da Giandomenico, che con la stessa leggerezza si affaccia verso l’ignoto.