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Non solo Surrealismo: il punto sulle attività del Museo Bojimans di Rotterdam

Depot Boijmans Van Beuningen, foto: Ossip van Duivenbode
Depot Boijmans Van Beuningen, foto: Ossip van Duivenbode

Il Museo Bojimans Vam Beuningen di Rotterdam porta avanti le sue molteplici attività nonostante l’emergenza sanitaria e la lunga costruzione del suo Deposito, il primo al mondo interamente accessibile al pubblico.

È passato un anno da quando il Museo Bojimans Vam Beuningen ha chiuso le porte ai visitatori per intraprendere un’importante fase di rinnovamento. Ma le opere del principale museo di Rotterdam – la cui collezione spazia dall’arte medievale a quella moderna, da Bosch e Rembrandt a Van Gogh e Dalí – non sono rimaste ad attendere: hanno viaggiato per le scuole, per i musei e altre istituzioni olandesi ed estere. Tutte queste attività, momentaneamente interrotte a causa dell’emergenza sanitaria, ripartiranno il prima possibile con tutte le precauzioni dovute.

Così come freme per ripartire la costruzione del Depot Boijmans Van Beuningen, il primo deposito d’arte al mondo accessibile al pubblico. Un’impresa unica e avveniristica, che unisce il design moderno e la sostenibilità ecologica alla funzionalità e all’accessibilità di un museo senza precedenti. Più di 6.000 dipinti e sculture e 87.000 opere su carta hanno già un posto prenotato nel grande deposito, la cui apertura è prevista per settembre 2021. I lavori avanzano infatti ad un buon ritmo: i pannelli riflettenti della facciata sono stati installati, gli alberi sul tetto sono stati piantati e l’atrio predisposto.

Ciò che è stato fatto

Come detto, però, in attesa che il grande progetto si realizzi il Museo non è rimasto con le mani in mano. Centinaia di opere hanno viaggiato in prestito per grandi mostre, anche internazionali, tra cui spicca The Three Marys of the Tomb di Jan Van Eyck, che ha viaggiato fino a Gent per la grande mostra dedicata al pittore rinascimentale, che purtroppo è stata costretta alla chiusura. Nei musei, ma anche nelle scuole: circa 28 sono stati gli istituti da settembre 2019 a marzo 2020 hanno avuto la possibilità di fare lezione sfruttando l’incredibile occasione di avere direttamente davanti alcune opere del Bojimans.

In questo lasso di tempo sono state attivate un’altra serie di iniziative, come The Art of Looking – che allena i medici dell’Erasmus Medical Centre a migliorare ulteriormente le loro capacità di osservazione – e Boijmans Hillevliet – una serie di workshop e presentazioni che mira a sviluppare cultura e conoscenza in tutta Rotterdam South.
Risulta quindi notevole lo sforzo del Museo di stringere relazioni con molte realtà della città in modo da generare connessioni, nuovi contesti e opportunità di sviluppo. Per rimanere in contatto con i suoi visitatori, infine, il Bojimans ha lanciato il B home programme, costituito da un consistente nucleo di attività e contenuti online.

Image: Relocation of artworks. Photo: Aad Hoogendoorn
Ciò che sarà fatto

I circa 151,000 lavori di cui si compone la collezione del museo, come anticipato, troverà nuova collocazione nell’autunno 2021, momento in cui aprirà il Deposito. Nel frattempo il Bojimans spera di poter riprendere presto con tutte le attività sopracitate, oltre che con la consueta (se non rinforzata) attività espositiva.

Alcune mostre sono già state programmate: il Cobra Museum di Amstelveen ospiterà dal primo giugno la grande collezione di arte surrealista del Bojimans nella mostra This is Surrealism! The Boijmans Masterpieces. Gli stessi lavori si sposteranno poi al Museum Te Papa Tongarewa in Nuova Zelanda. Altre tre mostre che vedono la partecipazione del museo partiranno nei prossimi nove mesi: Art Means Everything al Chabot Museum i 2 giugno, Remix Rotterdam al Wereldmuseum in settembre e Maritime Masterpieces al Maritime Museum nel febbraio 2021. Infine, la grande mostra incentrata sugli old masters del Museum Boijmans Van Beuningen alla National Gallery di Londra è stata riprogrammata da maggio 2021 all’estate del 2023.

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