Un dialogo ideale fra maestri della scultura. Le opere monumentali di Maria Cristina Carlini abitano gli spazi appartenuti un tempo a Francesco Messina (1900-1995) che ancora custodiscono le sue cere, i bronzi, le crete, nel silenzio della ex chiesa di San Sisto. Qui, fra i ritratti di donna e gli atleti del grande scultore del Novecento, crescono i boschi e si moltiplicano le impronte, i crateri e le pagine arse della Carlini. Segni, tracce, memorie di un paesaggio che evocano geografie e geologie ispirate agli umori della terra, ai luoghi selvatici di una natura arcaica e, insieme, sublime.
Il tema della germinazione di un modulo all’infinito nutre colonne della conoscenza che si arrampicano nelle cappelle laterali. Lamiera e piombo distillano energia e potenza semantica nelle pagine dipanate nell’aria come una stele o un antro rupestre. Fantasmi del lago è un totem ottenuto con lamiera modellata a sezioni prismatiche verticali, rese opache dal trattamento della superficie come se fossero evanescenti, umbratili.
Mentre nella cripta una sequenza di Impronte recano incise nella materia alfabeti e vestigia di una presenza passata e si distendono al suolo, visibili dalla navata come resti di un’archeologia sepolta nella terra, nelle stanze destinate un tempo allo studio di Messina, le installazioni ambientali distillano due cicli importanti di Carlini, i Crateri e i Libri bruciati. Qui, il senso della materia e del colore, la pelle vibrante della scultura, gli smalti e gli ossidi plasmano elementi sottratti alla natura e alla storia dell’uomo, alla orografia del territorio e alla cultura ancestrale.
In esterno, in dialogo col prospetto barocco della facciata, spicca il sontuoso Samurai, simbolo della mostra, armatura di legno e acciaio corten per un volume lineare e sintetico; armonia e ritmo degli elementi plastici evocano un tessuto, una maglia, una cotta attraversata dall’aria e dal vento. Perfezione calligrafica in omaggio alla sintesi assoluta della cultura d’oriente.
In mostra è presente un filmato realizzato da Storyville con la regia di Stefano Conca Barizzoni dedicato all’atelier dell’artista e alle opere esposte.
Al termine dell’evento verrà pubblicato un libro, in italiano e inglese, a cura di Chiara Gatti e con testi critici di Chiara Gatti e Paolo Campiglio comprendente le opere esposte e un nucleo di lavori significativi del percorso artistico degli ultimi anni.
Titolo Maria Cristina Carlini. Geologie, memorie della terra
A cura di Chiara Gatti, da un progetto di Raffaella Resch
Sede Studio Museo Francesco Messina, via San Sisto 4/A – Milano
MM1 Cordusio / MM3 Missori
Date 10 luglio – 8 settembre 2020
Orario da giovedì a domenica ore 11-18 (ultimo ingresso ore 17.30)
Ingresso libero
prenotazione (consigliata) – museicivicimilano.vivaticket.it
Info pubblico Tel. 02 86453005 – c.museomessina@comune.milano.it
facebook / instagram: @museofrancescomessina