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Black Lives Matters. Una scultura di Marc Quinn al posto di quella abbattuta di Edward Colston

Marc Quinn

A Surge of Power (Jen Reid) di Marc Quinn  installata a Bristol

Lo scorso 7 giugno, al culmine delle proteste Black Lives Matters scoppiate in risposta alla morte di George Floyd negli Stati Uniti,  una statua raffigurante Edward Colston, un commerciante di schiavi del 17° secolo, membro di spicco della Royal African Company, è stata gettata nel porto di Bristol.

L’artista britannico Marc Quinn ha installato al posto della statua di Colston una nuova scultura, A Surge of Power (Jen Reid), che raffigura la manifestante di Bristol Jen Reid, che è stata fotografata in piedi sulla piattaforma vuota con il pugno alzato.

Quinn ha svelato la scultura nelle prime ore di mercoledì 15 luglio, dopo averla installata senza il permesso delle autorità locali. Il gesto ha creato reazioni controverse. Da alcuni è stato celebrato mentre altri non hanno apprezzato che la decisione sia stata presa senza consultare i residenti locali.

Questo fenomeno dell’abbattimento delle statue ha suscitato un forte dibattito. Lo storico Alessandro Barbero parlando della questione relativa agli abbattimenti e della rimozione dei simboli razzisti e colonialisti da parte del movimento Black Live Matter in un’intervista al Fatto Quotidiano ha dichiarato:

“Le statue non si abbattono, ci aiutano a comprendere il presente. Abbattere le statue è, a sua volta, una forma di razzismo”.

Marc Quinn

In alcune città in USA sono state abbattute le statue di Cristoforo Colombo, l’esploratore che nel 1492 che scoprì le Americhe. Le statue di Colombo sono state abbattute a Richmond in Virginia e a Minneapolis in Minnesota.  A Boston e a Miami sono state vandalizzate, insieme a quelle associate al passato coloniale e razzista dei paesi occidentali.

Il Museo di storia naturale di New York vuole rimuovere la statua del presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt che si trova davanti al  Museo. E’ stata chiesta la rimozione perché sarebbe un simbolo di colonialismo e razzismo.

A Milano è stata vandalizzata la statua di Indro Montanelli ai Giardini di Via Palestro. Barbero continua proprio sulla polemica italiana sulla statua di Montanelli: “Una battaglia a vuoto, assurda. Una forma di razzismo”.

Anche Luca Sofri racconta in questo articolo il significato delle statue: “Quando qualcuno decide che qualcun altro meriti una statua, fa un’operazione di enorme semplificazione: decide cioè di prendere la complessità e varietà di una vita piena di accadimenti, sfumature, contraddizioni, cambiamenti […] e farne un tutto sommato piccolo oggetto statico e rigido dal significato astratto per celebrare uno o qualcuno di tutti quegli aspetti parziali. Ovvero di farne un simbolo […]  hanno delle loro utilità, e le nostre culture e psicologie ne hanno bisogno” >>>.

Marc Quinn

 

 

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