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Mahmood: “Bene la Ferragni”. E lui gira un video nel “suo” Museo Egizio

Mahmood nel video al Museo Egizio di Torino Mahmood nel video al Museo Egizio di Torino
Mahmood nel video al Museo Egizio di Torino
Mahmood nel video al Museo Egizio di Torino

Il cantante che nel 2017 ha vinto il Festival di Sanremo con la canzone “Soldi”, gira il video per la canzone Dorado al Museo Egizio di Torino. E sorprende con le sue motivazioni

Per me, che sia un quadro, un video o una canzone, si parla sempre di arte. Sono mondi artistici che possono sembrare agli antipodi, ma messi insieme, funzionano. E funziona se serve a far capire ai ragazzi che la storia è stilosa, ricca di cose belle”. Non può fare a meno, Mahmoud, il cantante che nel 2017 ha vinto il Festival di Sanremo con la canzone “Soldi”, di dire la sua. Già, perché nel turbinio di parole innescate dalle foto di Chiara Ferragni agli Uffizi, si inserisce anche lui, che per il suo ultimo video per la canzone Dorado ha scelto il Museo Egizio di Torino. E al Corriere della Sera racconta la sua storia.

I musei?Io ho avuto la fortuna di avere una mamma che, fin da piccolissimo, mi ha fatto visitare tutti i più importanti. In Egitto, invece, a otto anni, al Museo del Cairo, rimasi affascinato dagli ori di Tutankhamon, dalla bellezza di tanti manufatti di migliaia di anni fa”. Per lui, con un padre del Cairo, la scelta ha un significato diverso. Identitario. E lui la contestualizza con parole (sorprendentemente?) profonde.

 

Mahmood nel video al Museo Egizio di Torino
Mahmood nel video al Museo c di Torino

Volevo un posto che raccontasse che la vera ricchezza non sono i soldi o i macchinoni, ma le tue origini. Con il regista Attilio Cusani, abbiamo provato a immaginare un luogo quasi sacro. Ci è venuto in mente quel museo. Non c’ero mai stato, siamo andati a vederlo in incognito. Ho respirato subito un’aria di storia gigantesca, enorme”.

Qual è la sua opera preferita? “La morte di Cleopatra dipinta da Jean-André Rixens a metà Ottocento, che sta al museo di Tolosa”, risponde al Corriere. “C’è Cleopatra, a letto, uccisa dal serpente, fra le servitrici affrante. È un quadro stupendo, l’ho tenuto a lungo come screenshot sul telefonino, ma sono cose che non puoi accontentarti di guardare su un social: dal vivo, hanno un’altra potenza”.

http://www.mahmood.it/

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