Fra le maggiori imprese della nobildonna c’era la mostra Artigianato e Palazzo, che si svolge ogni anno dal 1995 nel Giardino di Palazzo Corsini, la dimora fiorentina della famiglia
A chi le diceva che lei era una moderna “mecenate”, rispondeva che il romano consigliere di Augusto “elargiva denaro per un suo ritorno d’immagine”. Mentre lei cercava denari per opere a beneficio di tutta la comunità. Ed era noto a tutti l’impegno in iniziative culturali e artistiche della principessa Giorgiana Corsini, di cui si apprende ota la morte a Orbetello a causa di malore mentre nuotava in mare. Avrebbe festeggiato lunedì il suo 81esimo compleanno, la moglie del principe Filippo Corsini, erede di una delle famiglie più antiche d’Italia.
“Entusiasta, leale, piena di idee e pragmatismo”: così la ricorda sul Corriere della Sera il sindaco di Firenze Dario Nardella. “Ha animato Firenze con la sua energia. La sua scomparsa è una grave perdita per tutta la città e avviene in un momento molto difficile per il mondo dell’artigianato, che lei ha sempre cercato di valorizzare puntando sulle eccellenze della tradizione e proiettandole nel futuro”. Nardella evoca l’artigianato: perché fra le maggiori imprese della nobildonna c’era la mostra Artigianato e Palazzo, che si svolge ogni anno dal 1995 nel Giardino di Palazzo Corsini, la dimora fiorentina della famiglia.
Nata a Varese il 3 agosto 1939 come Giorgiana Avogadro di Valdengo e Collobiano, sposò nel 1963 il principe Filippo, 83 anni, dal quale ha avuto quattro figli: Duccio, Elena Sabina, Nencia ed Elisabetta Fiona. “Detesto vedere andare le cose a rotoli. È una questione di rispetto. Il denaro è un dono, si è privilegiati se lo si ha ed è un obbligo usarlo per il bene e il bello al servizio di tutti», ripeteva spesso.
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