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Vita e morte nelle danze di William Kentridge: ecco la mostra che riapre l’Arsenale di Amalfi

Il terzo evento di Amalfi e Oltre, iniziativa dedicata alla memoria di Marcello Rumma, coinvolge l’Arsenale di Amalfi, storica sede di Arte Povera più Azioni Povere. Protagonista della mostra è William Kentridge con More Sweetly Play the Dance, dal 2 settembre al 2 dicembre 2020.

L’Arsenale di Amalfi è, per chi è appassionato di arte contemporanea, un luogo storico e nostalgico, che non ha esaurito il suo fascino – anzi forse questo si è accresciuto – negli anni di chiusura. Lo spazio che alla fine degli anni Sessanta ospitò una delle mostre più celebri della storia – Arte Povera più Azioni Povere, ovvero la grande esposizione grazie alle quale Germano Celant riuscì a inserire la propria schiera di artisti poveri all’interno dell’avanguardia internazionale – torna oggi restaurato e riaperto.

A segnarne la rinascita non è però l’Arte Povera, bensì uno dei bianco e neri più riconoscibili (e riconosciuti) dell’arte contemporanea. Si tratta di William Kentridge, che con More Sweetly Play the Dance celebra e rinnova l’iconico sito dell’Arsenale di Amalfi. Si tratta di una proiezione monumentale – realizzata con lo stile della lanterna magica, particolarmente caro a Kentridge – che ripropone le tematiche su cui l’artista si è già più volte impegnato: la morte, l’inesorabile scorrere della vita, la violenza e la prevaricazione sociale. Il bacino visuale da cui attinge è quello africano, cosparso di balli e allegorie, culti panici e esoterici, condensati in una danza macabra realizzata a carboncino e animate digitalmente. Commissionata nel 2015 dall’Eye Filmmuseum di Amsterdam, l’opera ha guadagnato storia e notorietà muovendosi, citando solo alcune delel esposizioni che l’hanno vista protagonista, nel 2018 al Museum of Art and Design nella Freedom Tower di Miami e nel 2017 al Zeitz Museum of Contemporary Art di Cape Town.

More Sweetly Play the Dance rappresenta il terzo tassello del progetto Amalfi e Oltre – voluto dalla Regione Campania ed attuato da Scabec – dopo il convegno Progettare la Memoria: Strategie del digitale promosso in collaborazione con l’Università di Salerno e la mostra I sei anni di Marcello Rumma 1965-1970 inaugurata nel 2019 al Museo Madre di Napoli. Amalfi e oltre è un progetto traversale che mira a celebrare la figura di Marcello Rumma (Salerno, 1942-1970) e più in generale l’atmosfera culturale che negli anni Sessanta vitalizzò dal punto di vista artistico non solo la Campania, ma l’Italia intera. Ad allacciare ulteriormente l’iniziativa a William Kentridge è il rapporto tra l’artista e la Galleria Lia Rumma, moglie di Marcello, che da molti anni lo segue e ne cura le opere.

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