Print Friendly and PDF

Da Casorati alla grafica pubblicitaria: la nascita del Liberty napoletano

Felice Casorati, Persone, 1910 olio su tela, 150 x 177 cm, Collezione privata. Courtesy Enrico Gallerie d'arte
Felice Casorati, Persone, 1910, olio su tela, 150 x 177 cm, Collezione privata. Courtesy Enrico Gallerie d’arte

Napoli Liberty. N’aria ‘e primmavera – a cura di Luisa Martorelli e Fernando Mazzocca, con allestimento di Lucia Anna Iovieno – racconta la ricezione e l’interpretazione dello stile Liberty a Napoli. Dal 25 settembre 2020 al 24 gennaio 2021 alle Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano.

Un’arte nuova, stile nuovo, stile moderno, stile Liberty, stile floreale, in quanti modi questo movimento estetico è indicato!

 

Alfredo Melani, Critico d’Arte

E in quanti modi questo movimento estetico si è declinato! Numerosi, forse incalcolabili, soprattutto se il tentativo viene fatto a Napoli, città-dedalo di stili e culture, che dietro ogni angolo si riscopre diversa e ingannevole. E come può evolversi un contesto del genere quando sceglie di rinnovarsi esteticamente? Sull’onda dell’Art Nouveau e del nuovo gusto europeo, Napoli muta in modo proprio, originale, innovando senza imitare.

A testimoniarlo, a un secolo di distanza, sono le Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano, che nel capoluogo campano inaugurano una mostra volta a evidenziare l’epocale cambiamento avvenuto in città dal 1889 al 1915. 70 opere – tra dipinti, sculture, gioielli e manifatture varie – che mettono in luce la diffusione dello stile modernista e della sua interpretazione partenopea. Espressioni diverse, insolite, straordinarie che non possono essere ridotte a semplici soluzioni ma svariano nella forma e nella sostanza.

Vincenzo Migliaro, Seduzioni, 1906, olio su tela, 62 x 42 cm, Collezione privata, Napoli

Così la mostra si apre con i dipinti degli artisti della Secessione dei 23, movimento d’avanguardia che dal 1909 inizia a raccogliere una serie di artisti tra cui spicca Felice Casorati – protagonista di un’intera sala in mostra. Ma subito l’eterogeneità dell’esposizione volge all’arte applicata, che durante la stagione del Liberty s’integra con le arti maggiori in una prospettiva di produzione moderna nella nuova era del consumo. Emblema di questa unione è La fontana degli Aironi (1887) di Filippo Palizzi.

L’idea che anche gli oggetti possano avere una connotazione artistica è ben rappresentato dall’impegno dell’Officina della Ceramica e Stipetteria, le cui creazioni seguono i dettami decorativi floreali tipici del Liberty. Una medesima linea è stata seguita dalla Scuola d’arte di Sorrento per la produzione dei mobili ad intarsio. In mostra sono presenti due opere di Almerico Gargiulo, un maestro-intagliatore che lavora il legno intarsiato seguendo linee tondeggianti.


Filippo Cifariello, Dolce attesa, 1914, marmo, 76 x 60 x 60 cm. Collezione Gargiulo, Napoli

Emanuele Centonze, Gaetano Jacoangeli, Vincenzo Miranda. Innumerevoli gli orefici che hanno contribuito a rendere Napoli un eccellenza assoluta nella lavorazione di pietre preziose come corallo, madreperla e tartaruga. In mostra si distinguono, in questo contesto, le creazioni della Scuola del Corallo di Torre del Greco, distintosi per una lavorazione raffinata, eclettica e moderna delle pietre dure, applicata ad oggetti di valore funzionale, molto richiesti dal mercato, quali bottoni, portagioie e pettenesse. In questa sezione è centrale il dipinto Seduzioni (1906), di Vincenzo Migliaro, immagine guida della mostra.

E dal momento che il rinnovamento Liberty fu commissionato principalmente dalla nuova borghesia imprenditoriale, non può mancare una sezione dedicata ai manifesti e alla grafica pubblicitaria. L’arte del cartellone pubblicitario diventa uno strumento di facile diffusione e propaganda adottato per le industrie sorte in quegli anni come, ad esempio, i Grandi Magazzini Mele situati nel Palazzo della Borghesia, il Chiosco Miccio e le fabbriche della Cirio.

Leopoldo Metlicovitz, Ambito italiano, E. & A. Mele & C.i, Manifesto pubblicitario carta/ cromolitografia, 1900 ca 1909, carta cromolitografia, 254,60 x 151 cm. Museo Nazionale Collezione Salce, Direzione Regionale Musei Veneto. Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Foto Direzione regionale Musei Veneto. Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo

Commenta con Facebook