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L’arte vive nelle crepe dei muri: la mostra di Franco Guerzoni a Milano

Paesaggi in polvere, 2017, pigmenti e scagliola su tavola, cm 100x200
Paesaggi in polvere, 2017, pigmenti e scagliola su tavola, cm 100×200

Il Museo del Novecento di Milano riapre la stagione espositiva con la mostra Franco Guerzoni. L’immagine sottratta. Dal 9 settembre 2020 al 14 febbraio 2021 l’esposizione racconta l’archeologia personale dell’artista modenese.

Se il nostro occhio elegge in modo fortuito, forse casuale, frammenti di muri incontrati per strada e li sublima a spicchi di esistenza, Franco Guerzoni (1948) ha allenato la sua sensibilità a creare tali elementi, ponendoli al centro della sua attività artistica. Produzione che rientra nell’interesse del Museo del Novecento di Milano, il quale prosegue nella sua indagine nei meandri del panorama artistico italiano nella seconda metà del Novecento. Senza ordine né intenti biografici, la mostra Franco Guerzoni. L’immagine sottratta, si costruisce come un sognante itinerario urbano, dove l’unico orientamento a disposizione è il sottile istinto che consente di connettere le opere esposte. La curatela, gestita da Martina Corgnati, miscela diverse stagioni di ricerca dell’artista e le pone in inesausto dialogo, tanto che le varie suggestioni tematiche e temporali trovano insperati punti di contatto.

Così le piccole edicole in gesso recanti una foto di case sventrate dal titolo “Affreschi” sembrano essere ancora oggi la suggestione che sussurra ai dipinti attuali, di grande formato, il fascino che mi suscita la pittura opaca, la parete dimenticata e il fatto di accudirne i frammenti.

 

Franco Guerzoni

Antropologie, 1976-1978, pigmenti e stucco su coccio e stampa cromogenica, cm 20×20

Pareti vecchie e scrostate, ricche di intonaci e rigonfiamenti, precarie per crepe, graffi, affioramenti, muffe e salnitri. Un’eterogenea archeologia personale testimoniata dapprima per mezzo fotografico e poi plastico e pittorico. Uno stesso tema, ma sempre diverso nella sua intima essenza, che occupa il quarto piano del Museo e taglia il percorso artistico di Guerzoni, assennato ricercatore di scorci sul muro.

Sono prima protagonisti, allora, prima gli scatti fotografici utilizzati come supporto del suo lavoro; la mostra continua con l’ultimo ciclo di Guerzoni, intitolato Intravedere: piccole stanze di materiale gessoso che galleggiano come libri aperti, ma la cui immagine è nascosta, appunto “sottratta” allo sguardo dell’osservatore; seguono i libri-opera che dagli anni Settanta punteggiano l’itinerario di Guerzoni: dal Libro dei sogni del 2009 al Museo ideale del 2013; una bacheca è riservata a un labirinto di sequenze fotografiche, spesso inedite, che raccontano progetti e aspirazioni che l’artista chiama Irrisolti; infine un video, realizzato appositamente per l’occasione da Eva Marisaldi ed Enrico Serotti, racconterà per tappe esemplari e con ironia, affetto e rigore, l’opera di Guerzoni nel suo complesso.

Libro volante, 1976, cm 40×70, stampa cromogenica e lito in copia unica

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