Tre Lightbox di Brian Eno create ed esposte in dialogo con il Polittico di Sant’Antonio di Piero della Francesca, il Polittico Guidalotti del Beato Angelico o il Cristo morto in pietà del Perugino
“Il sesso, la droga, l’arte e la religione”. Sono queste le cose di fronte alle quali l’atteggiamento da tenere è quello di arrendersi. Con questa opzione filosofica Brian Eno – in collegamento Zoom – ha stupito i presenti all’inaugurazione della sua mostra personale, dal titolo Reflected, alla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia. La resa come ultimo atto di penetrazione dell’inconoscibile, del trascendentale. Come estremo riconoscimento di qualcosa di superiore.
Superiore come per l’artista devono essere il Polittico di Sant’Antonio di Piero della Francesca, il Polittico Guidalotti del Beato Angelico o il Cristo morto in pietà del Perugino. Tre capolavori del museo umbro in dialogo con i quali lui ha concepito le sue tre opere, ora esposte vicine ad essi. Celeberrimo come musicista, inventore della musica d’ambiente, animatore con Bryan Ferry del gruppo glam e art rock Roxy Music, Eno (Woodbridge, UK, 1948) da oltre 40 anni affianca all’attività musicale quella di artista visivo.
“Sono sicuramente di più le mostre d’arte che ho fatto, rispetto ai brani musicali che ho pubblicato”, ha assicurato nell’imperdibile video-conferenza. Così come imperdibile è l’inedito dialogo – visibile dal 4 settembre al 10 gennaio 2021 – tra le opere antiche e le sue Lightbox. “Ognuna delle quali si sviluppa senza soluzione di continuità attraverso combinazioni di seducenti ‘paesaggi di colore’ auto-generati utilizzando una serie di luci a LED intrecciate. Protagoniste di un’esperienza estetica nella quale le immagini, la luce e i colori si mescolano per permettere ai visitatori d’immergersi in un ambiente in continua trasformazione, nella quale la percezione muta incessantemente”.
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