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La Transavanguardia di Sandro Chia e Mimmo Paladino

Sabato 1 settembre 2012 sarà inaugurata presso la Galleria Mondo Arte di Milano la mostra “La Transavanguardia di Sandro Chia e Mimmo Paladino”.

Inizia così la nuova stagione di mostre ed eventi culturali alla Galleria di via Brera.

Due protagonisti, Sandro Chia e Mimmo Paladino, e un movimento artistico che si è saputo inserire nel dibattito culturale internazionale.

La Transavanguardia teorizzata nel 1979 da Achille Bonito Oliva con un saggio su Flash Art, ha la sua consacrazione nella sezione Aperto’ 80 della 39ma Biennale di Venezia, segnando un punto di rottura con un passato dominato per alcuni decenni dall’ arte concettuale e le ricerche minimaliste e poveriste.

  • La Transavanguardia teorizza un ritorno alla manualità, ai colori, all’ immagine in senso rappresentativo con connotazioni fortemente espressioniste. Un recupero del passato dell’arte che si nutre di memorie e che enfatizza il genius loci di ogni singolo artista, ossia il territorio antropologico che nutre l’ immaginario.

Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Nicola De Maria e Mimmo Paladino ne sono i rappresentanti.

Essi non si limitano alla mera descrizione della realtà, ma si esprimono liberamente realizzando una visione plurisfaccettata del mondo esterno.

La mostra proposta oggi dalla Galleria Mondo Arte mette a confronto, creando un dialogo che si basa su fondamenti comuni, due dei grandi artisti della Transavanguardia

Sandro Chia nasce a Firenze nel 1946 e giunge alla Transavanguardia con uno stile personalissimo fatto di colori accesi ed accostati in modo violento. La produzione di Chia, che oscilla tra pittura e scultura, ha molti punti di contatto con la tradizione pittorica italiana e straniera. Egli è mediatore di passato dal quale nasce qualcosa di completamente nuovo.

Mimmo Paladino nasce a Paduli (Benevento) nel 1948, nel suo lavoro riflette le sue origini, recupera la mitologia, la componente onirica ed immaginaria. Le sue opere conservano una ambiguità densa di allusioni, valenze emblematiche che sfuggono ad un’interpretazione univoca, anzi appaiono serbare enigmi e misteri insondabili.

La mostra, che rimarrà aperta fino al 1 ottobre, si presenta come un’ importante occasione di scoperta e approfondimento di quella che rimane una delle correnti artistiche più importanti dell’era post-moderna.

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