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Roma e Nerone ai tempi dell’incendio, nel nuovo libro di Alberto Angela

Alberto Angela, L'ultimo giorno di Roma. Ph.Barbara Ledda Alberto Angela, L'ultimo giorno di Roma. Ph.Barbara Ledda
Alberto Angela, L'ultimo giorno di Roma, ph. Barbara Ledda
Alberto Angela, L’ultimo giorno di Roma, ph. Barbara Ledda
Martedì 24 novembre esce nelle librerie (che, ricordiamo, sono aperte in tutta Italia) il nuovo libro di Alberto Angela, L’ultimo giorno di Roma. Viaggio nella città di Nerone poco prima del grande incendio. Il notissimo divulgatore Rai, reduce dal successo di ascolti del programma di Rai1Ulisse, ha scelto il grande incendio di Roma del 64 d.C. come argomento della cosiddetta “Trilogia di Nerone”, il cui primo volume è disponibile in questi giorni.

Fu l’imperatorea volere l’incendio di Roma? Come si presentava la capitale dal punto di vista urbanistico ed architettonico prima di quell’evento? E come è cambiata? A queste e tante altre domande, Angela cerca di rispondere servendosi degli scritti antichi(dagli “Annales” di Tacito a Svetonio) e consultando storici, archeologi, meteorologi e perfino esperti di incendi. “Ho usato la penna, anzi il pc, come fosse una telecamera”, racconta Angela, spiegando come ha scelto di descrivere la Roma antecedente il grande incendio, oggetto del primo volume. Attraverso il suo saggio si scopre una città dalle caratteristiche quasi medioevali, con strade strettissime ed edifici in legno gli uni di fronte agli altri, talmente vicini che ci si poteva stringere la mano; il terreno ideale, unito alla giornata ventosa descritta da Tacito, per il diffondersi di un devastante incendio.

Ecco un estratto del libro, edito da Harper Collins insieme aRai Libri: “Roma è ancora addormentata, e ad accompagnare i nostri pensieri ci sono solo i canti di alcuni usignoli che nidificano sui tetti, il rivolo d’acqua di una fontana, l’abbaiare di un cane chissà dove e le esclamazioni lontane e indecifrabili degli ultimi carrettieri che durante la notte hanno rifornito le botteghe. È la quiete prima di una nuova giornata caotica e frastornante…

Il secondo volume della trilogia, in uscita nel 2021, racconta le terribili nove giornate in cui il fuoco sembrava non doversi fermare mai. Dei quattordici quartieri allora presenti, in una città di più di un milione di abitanti, solo tre rimasero indenni. Nel contemposi spargeva la voce che fosse stato Nerone, mentre era in vacanza ad Anzio, a far appiccare le fiamme per poter ricostruire una città che gli assomigliasse. Ma le cose andarono così? La tesi di Angela è che l’incendio, sviluppatosi nella zona del Circo Massimo, fu del tuttoaccidentale, probabilmente dovuto ad una delle tante lampade in uso all’epoca. Di sicuro, una volta terminato, l’evento drammatico è stato il punto di inizio della ricostruzione di Roma e dei suoi celebri monumenti: senza l’incendio del 64 d.C. la Domus Aurea (la nuova residenza di Nerone), il Colosseo, i Fori imperiali, non esisterebbero come li conosciamo oggi. La ricostruzione della città, insieme al destino dell’imperatore e dei tanti cristiani accusati di essere gli autori dell’incendio, sarà l’oggetto del terzo volume della trilogia.

Alberto Angela, L'ultimo giorno di Roma. Ph.Barbara Ledda
Alberto Angela, L’ultimo giorno di Roma. Ph.Barbara Ledda

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