Non sono monete, ma dei progetti realizzati per di più da uno stabilimento privato, quello milanese fondato da Stefano Johnson che al principio del secolo scorso operò come una sorta di Officina ausiliaria dello Stato.
Ciò nonostante sul mercato del collezionismo alcuni di questi progetti sono contesi a suon di bigliettoni. Bolaffi (www.astebolaffi.it), nell’incanto del 10/11 dicembre, offre a 100.000 euro un esemplare del progetto da 100 lire del 1907, appartenente al secondo tipo (si riconosce per la mancanza de monogramma EB, che sta ad indicare il suo autore, Egidio Boninsegna), con uno splendido ritratto idealizzato di Vittorio Emanuele III al diritto e al rovescio l’allegoria dell’Italia agricola con aratro e fascio di spighe di grano. I compilatori del catalogo assicurano che negli ultimi vent’anni di questo esemplare non si sono registrati passaggi in asta pubblica.
Il monogranna di Egidio Boninsegna è invece presente nella prova Johnson in oro delle 5 ire con Vittorio Emanuele III a testa nuda, volto a destra e al rovescio lo scudo dei Savoia sormontato da un cimiero che, sempre a Torino, ma in questo caso da Montenegro (www.casadastemontenegro.it) viene offerto a partire da 50.000 euro. Alla stessa cifra l’asta, programmata per il 19 dicembre, propone la prova, realizzata dalla Zecca reale, delle 100 lire del 1925. Moneta, questa, in seguito battuta a ricordo del venticinquesimo anniversario dell’incoronazione del re numismatico. Come evoca la corona ferrea collocata al di sotto del profilo del sovrano. Sul rovescio figura invece una figura maschile nuda con bandiera sabauda nella sinistra e la Vittoria alata sulla destra. Un bell’esemplare dovuto ad Aurelio Mistruzzi.
Non manca neppure la prova delle 50 lire, ancora opera di Egidio Boninsegna, col sovrano al diritto e una figura di donna seduta con spighe e, sullo sfondo, delle navi. Stima: 25.000 euro. Con 3.000 euro si può concorrere all’acquisto del riconio, come chiaramente indicato, effettuato dalla stessa Johnson nel 1970. Ma questa è un’altra cosa.
Tornando all’incanto Bolaffi, particolarmente ricco di lotti riconducibili ai Savoia, vanno quantomeno segnalate le 20 lire di Vittorio Emanuele III del 1902, che partiranno da 40.000 euro. Tra le monete estere spicca l’esemplare ottimamente conservato dell’ “Angelo d’oro” pesante 5,08 grammi, mandato a battere a Bruges da Filippo II di Borgogna, ricordato come “il Temerario” e valutato 30.000 euro. Con 10.000 euro si può invece partecipare all’assegnazione del 100 franchi d’oro del 1886 di Monaco, sul quale figura il ritratto del principe Carlo III. Immancabile la presenza, nel comparto Repubblica, delle 500 lire prova con le bandierine rovesciate. Due gli esemplari in catalogo, entrambi prezzati 6.000 euro. Più a buon mercato – 1.000 euro – la prova delle 1.000 lire d’argento del 1965, dominate dal volto severo di Dante Alighieri.