Nathalie Delon, è morta l’attrice francese ex moglie di Alain Delon. Con lui protagonista in Le Samouraï e L’uomo di Saint-Michael
Nathalie Delon, attrice francese ricordata per i suoi ruoli al fianco di Alain Delon in film come Frank Costello faccia d’angelo di Jean-Pierre Melville e L’uomo di Saint-Michael di Jacques Deray, è morta giovedì 21 gennaio a Parigi, all’età di 79 anni. A dare la notizia è stato il figlio, Anthony Delon: «Mia madre è morta stamattina alle 11, a Parigi, circondata dai suoi cari. Un cancro ce l’ha portata via in poco tempo».
Natahlie Delon (al secolo Francine Canovasil) nasce in Marocco il 1° agosto 1941 a Oujda, in Marocco, in quegli anni sotto il protettorato francese. A diciassette anni sposa Guy Barthélémy, da cui ha la prima figlia, ma al matrimonio segue un divorzio lampo: la bambina le viene tolta e affidata alla madre di Barthélémy, non potrà più vederla.
A 19 anni lascia il Marocco e vola a Parigi dove lavora come modella, lì incontra Alain Delon “meno bello di quanto sembri”, dice lei – e scoppia la passione. Alain quando incontra Nathalie lascia Romy Schneider, con cui aveva una relazione definita dalla stampa dell’epoca come “turbolenta”; i due si erano conosciuti durante le riprese del film L’amante pura di Pierre Gaspard-Huit (1958), dieci anni dopo si ritrovano sul set di La piscina di Jacques Deray (1968).
È iI 1964, Alain e Natahlie si sposano e hanno un filgio, Anthony. Volano a Los Angels, ma la storia d’amore entra presto in crisi: sul set di Frank Costello faccia d’angelo (Le Samouraï) la tensione la tensione è alle stelle. Sono bellissimi, delle star al loro apice, le icone del cinema francese che riempiono le pagine delle cronache mondane, ma ben presto la loro storia fa l’ingresso in quelle di cronaca nera.
Nel 1968 arrivano la separazione lo scandalo Markovic. Stefan, segretario (controfigura, tuttofare…) di Delon, viene trovato ucciso con un colpo di pistola in testa dopo aver lasciato un biglietto che recita “se dovesse capitarmi qualcosa rivolgetevi a Alain e Nathalie Delon, e al loro socio Francois Marcantoni”. Marcantoni, un ex bandito legato alla mafia corsa che viene poi arrestato per il delitto. Seguono notizie inquietanti: l’auto di Nathalie viene manomessa rischiando di farla finire fuoristrada, Alain minacciato da un sicario. In Francia è il giallo dell’anno.
Nathalie ha girato un totale di trenta pellicole tra cui L’armata degli eroi (1969) di Jean-Pierre Melville, Docteur Justice (1975), di Christian Jacque e Una femmina infedele (1976), di Roger Vadim. Nel 1982 passa dietro la cinepresa e dirige un episodio del film corale Ils appellent ça un accident a cui segue Dolci Bugie (1988), con Treat Williams e colonna sonora di Robert Palmer. Torna per la sua ultima apparizione come attrice nel 2008, in Nuit de chien di Werner Schroeter, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.
Nel 2006 dà alle stampe la sua autobiografia, Pleure pas, c’est pas grave, un libro in cui Nathalie svela luci e ombra di una vita fatta amore, amicizie (Bianca e Mick Jagger, Louis Malle, Richard Burton, etc) e viaggi. Il suo è stato un viaggio che l’ha portata da un’infanzia selvaggia alle luci della ribalta, e nel suo memoir – con sincerità e una dose di umorismo – ha raccontato anche della sue dipendenza della droghe, dello scandalo Markovic e – ovviamente – della sua storia con Delon: «La mia vita non è e non è mai stata un inferno – scrive nel libro – ci andrò se esiste, senza dubbio troverò lì tutti i miei amici»