Mancherebbe solo l’ufficialità alla nomina dell’industriale del caffè Lavazza a successore del recentemente scomparso di Fiorenzo Alfieri
Per il momento sono ancora soltanto voci. Ma quando l’ambiente è quello di Torino e queste voci provengono da Gabriele Ferraris, infallibile conoscitore di tutto quel che riguarda l’ambiente artistico subalpino, il crisma dell’ufficialità è quasi superfluo. Soprattutto se l’oggetto delle suddette voci è quanto mai plausibile. Come appare quello affidato alle pagine dell’edizione torinese del Corriere della Sera, che indicano in Francesca Lavazza la prossima presidente del Castello di Rivoli, il ruolo lasciato vacante dalla recente scomparsa di Fiorenzo Alfieri.
Plausibile, visti gli strettissimi legami con il mondo dell’arte contemporanea dell’industriale del caffè. Dal 2017 membro del Board of Trustees del Guggenheim Museum di New York. “L’arte aiuta a sensibilizzare sulle grandi tematiche di sostenibilità. Soprattutto l’arte urbana che porta a contatto di tutti queste tematiche con soluzioni diverse“, dichiarava solo pochi mesi fa, inaugurando alle Porte Palatine di Torino un’opera realizzata dall’artista franco-svizzero Saype, sostenuta e voluta dal gruppo Lavazza in collaborazione con il Comune e i Musei Reali. Secondo quanto scritto da Ferraris, l’assemblea dei soci avrebbe già dato il benestare alla nomina di Francesca Lavazza. Dopo che l’assessore Poggio è riuscita a convincere la quarantasettenne “regina del caffè”.
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