“Ognuno di noi è un artista. Non solo i pittori, gli scultori, i musicisti. Ognuno di noi ha l’abilità di vedere, di sentire, di soffrire”. Un ricordo di Joseph Beuys a cent’anni dalla nascita.
Scultore, pittore e performance artist, con la sua vita e la sua opera Joseph Beuys (Krefeld, 1921 – Düsseldorf, 1986) ha segnato profondamente la storia dell’arte contemporanea. Personaggio atipico rispetto alle varie correnti artistiche, ha rivestito la sua stessa persona di arte, e l’arte della sua persona – il suo è un caso radicale di sovrapposizione tra arte e vita.
Per Beuys, essere un artista significava condurre un’esistenza insieme agli altri, cercando quella “elementare e profonda comprensione per ciò che avviene sulla terra”. Negli anni, ha portato avanti una ricerca in relazione a una visione della società umana come “scultura sociale” – un rapporto arte-vita che sovverte ogni concezione dell’arte: l’idea di Beuys, infatti, responsabilizza l’uomo nei confronti di ogni suo atto, sollecitandolo a partecipare ed impegnandolo ad agire creativamente. Criticità, responsabilità, libertà, autodeterminazione, partecipazione, uguaglianza, democrazia, sono i capisaldi della sua pratica.