Print Friendly and PDF

Amazing Grace, al cinema il documentario perduto su Aretha Franklin

Aretha Franklin Amazing Grace

Aretha Franklin Amazing GraceAmazing Grace: finalmente al cinema il documentario perduto su Aretha Franklin. In sala il 14, 15 e 16 giugno. Clip in esclusiva

Amazing Grace: Aretha Franklin & il gospel. Arriva finalmente sul grande schermo il documentario sulla registrazione di Amazing Grace, l’album gospel che Aretha Franklin ha inciso live nel 1972 alla New Temple Missionary Baptist Church di Los Angeles. Fino ad ora, per problemi tecnici e legali, il film era rimasto in un cassetto. Il documentario, filmato da Sidney Pollack, sarà nei cinema italiani il 14, 15 e 16 giugno.

Nel 1972 Aretha Franklin ha 29 anni, 20 album alle spalle e 5 grammy (e seguiranno altri 16, per un totale di 21). Nella sua discografia vanta già hit come Respect, (You Make Me Feel Like) A Natural Woman, Chain of Fools, Think, Bridge over Troubled Water, Rock Steady e Day Dreaming che l’hanno consacrata come la Regina del soul e icona del movimento femminista afroamericano. Archiviati gli anni fallimentari sotto contratto con la Columbia, alla Atlantic, a fianco del produttore Jerry Wexler, Aretha ha trovato finalmente il suo sound e porta in classificha il soul, il funk e la sua anima gospel.

Con l’album Amazing Grace – registrato live il 13 e il 14 gennaio 1972 con il Southern California Community Choir, alla presenza di una congregazione – Aretha Franklin dopo gli anni delle hit “Pop”, inseguite con strenua determinazione, torna con forza alle sue radici musicali, al gospel, la musica che aveva iniziato a cantare fin quando era bambina. Il disco è un successo (l’ennesimo per lei), in breve diventa l’album gospel più venduto di sempre nonché uno dei più venduti di tutta la sua discografia, e le vale un Grammy.

Gli anni ’70 sono un periodo di grande sinergia tra la musica rock e il cinema, da Woodstock di Mike Wadleigh fino a L’ultimo valzer di Martin Scorsese (che chiude simbolicamente il decennio); in questo clima di novità ed entusiasmo generale la Warner decide di ingaggiare Sydney Pollack (reduce dal successo di Non si uccidono così anche i cavalli?) per filmare le registrazioni del nuovo album della Regina del Suol. Con lei in quelle due serate anche il Reverendo James Cleveland, Chuck Rainey al basso, Cornell Dupree alla chitarra e Bernard Purdie alla batteria, Alexander Hamilton direttore del coro. Aretha però non si limita a cantare: produce e cura gli arrangiamenti, a capo di tutto c’è lei, cantante, musicista, star e icona.

Amazing Grace Aretha FranklinPer Aretha questi sono anni gloriosi ma tribolati,  King Curtis – saxofonista e suo amico – viene assassinato l’anno prima, Mahalia Jackson e Clara Ward, sue mentori gospel, sono malate e suo padre, il reverendo C.L. Franklin, è travolto da una marea di problemi legali. Riavvicinarsi alle sue origini gospel le permette di far conciliare fede e carriera.

Da lì a poco la “black music” cambiarà strada, la disco music si fa strada e già nel ’74 quel sound che Aretha aveva portato con prepotenza in classifica sembra essere passato di moda, e per avere una nuova canzone in top 5 dovrà aspettare fino al 1985, quando pubblicherà Freeway of Love. Ma nel 1972 il “declino” sembra un orizzonte ancora lontanissimo, e con Amazing Grace Aretha Franklin mette in chiaro (nuovamente) è lei a dettare le regole. La sua perfomance è, letteralmente, da brividi; il disco un istant classic a coronazione della sua fase imperiale.

Nelle due serate qualcosa però va storto, durante la gloriosa performance di Aretha nessuno sapeva che c’era in arrivo un disastro: a riprese ultimate difatti è  impossibile sincronizzare immagine e suono, Pollack non ha utilizzato i ciak e si ritrova con del materiale inutilizzabile. La pellicola resta così sprecata per decenni, a prendere polvere fino a quando il produttore Alan Elliott ci rimette mano grazie all’impiego di nuove tecnologie digitali. Pollack muore nel 2008, qualche anno dopo Elliott finalmente riesce a montare una versione del film e nel 2015 viene annunciata una proiezione al Telluride Film Festival. Di mezzo ci si mette però la stessa Aretha Franklin che blocca l’uscita del documentario con un’azione legale. Motivo? Questioni pecuniarie. A quel punto il film si trova in mezzo a una controversia che viene risolta solo dopo la morte della cantante.

Amazing Grace Aretha FranklinAmazing Grace. Quello arrivato a noi è un film di 88 minuti, che omette qualche brano del doppio album e ne rimaneggia altri, come Mary, Don’t You Weep: piccoli compromessi per portare a casa un documentario più integro possibile. Le riprese di Pollack mettono in risalto la natura raccolta della congregazione e le dimensioni intime dell’auditorium, in una dimensione che enfatizza il trasporto dell’interpretazione di Aretha Franklin. In fondo alla sala si intravedono anche Mick Jagger, Charlie Watts e la star del gospel Clara Ward.

Aretha Franklin inizia seduta al pianoforte, intona Wholy Holy di Marvin Gaye: che sia una questione di fede o meno, quello che segue è un concerto storico e finalmente vede la luce in tutto il suo splendore.  Accanto a classici gospel come What A Friend We Have In Jesus, Precious Memories e – ovviamente – Amazing Grace ci sono anche incursioni nel pop come You’ve Got a Friend di Carole King in mash up con Precious Lord (Take My Hand) (performance esclusa dall’album), perché non è importante cosa si canta, ma per chi. Elliott ha deciso di non inserire interviste, altri interventi o materiale documentario aggiuntivo, il documentario – come pensato in origine – è la riproposizione (il più fedele possibile) dell’evento musicale: Aretha al suo meglio, nel suo massimo splendore, la voce, il trasporto, il pathos.

Amazing Grace, clip in esclusiva per Artslife. Al cinema solo il 14, 15 e 16 giugno

 

Commenta con Facebook