Si è conclusa con un successo l’asta di Dipinti e Sculture del XIX e XX Secolo a Il Ponte. Come abbiamo avuto modo di raccontare, l’incanto era molto atteso da collezionisti e amatori, soprattutto per via delle tante storie che accompagnavano diversi dei lotti in asta.
Un apparato narrativo che andava sommandosi al valore artistico delle opere in questione. E quanto al risultato economico? L’asta de Il Ponte si è si è conclusa con oltre € 1,2 mln di fatturato, il 75% di lotti venduti e il 235% di rivalutazione dei prezzi base.
Entrando nel merito della vendita, il top lot è dell’artista russo Filipp Andreevic Maljavin, la cui opera era stata per anni erroneamente attribuita a un artista italiano e che ottiene un aggiudicato di ben € 100.000 (lotto 604). L’opera ritrovata del maestro Francesco Hayez si posiziona tra i lotti più combattuti dell’asta con € 56.250 (lotto 602), seguita dal bellissimo omaggio alla città di Milano firmato Angelo Inganni (lotto 603, venduto € 45.000).
Cuore dell’asta è stato l’Ottocento italiano della celebre Collezione Bernasconi, le cui migliori aggiudicazioni sono riconducibili a Francesco Paolo Michetti (lotto 627, venduto € 62.500), Ettore Tito (lotto 633, venduto € 75.000) e i lavori di Mosè Bianchi, tra cui spicca il suggestivo L’arrivo della tempesta (lotto 632, venduto € 41.250).
Da segnalare anche le aggiudicazioni riferite al primo Novecento, tra cui l’Autoritratto del giovane Achille Funi (lotto 587, venduto € 22.500), un ritratto di Afro (lotto 588, venduto € 25.000) e i numerosi suggestivi paesaggi di Luigi Zago, artista riscoperto dal pubblico e dalla critica.