Eungie Joo, Curator of Contemporary Art per il San Francisco Museum of Modern Art, conversa con Jordan Casteel. L’artista è di base a New York, dove ama vagare tra la gente e trarre inspirazione.
Jordan Casteel è una giovane (1989) pittrice figurativa, capace in pochi anni di raccogliere un ottimo feedback da parte di critica e pubblico. Anche il mercato non ha tardato ad accorgersi del suo stile unico, tanto che le sue quotazioni sono in costante aumento.
Casteel si concentra sul ritratto come forma di espressione prediletta. É solita dipingere amici, amanti, membri della sua famiglia ma anche vicini di casa o completi estranei. Così facendo esplora dimensioni quali l’umanità, la sessualità, l’identità e la soggettività.
Particolarmente iconico il suo stile, caratterizzato da combinazioni di colori audaci e armoniose in modo innovativo. Casteel ha dipinto quasi esclusivamente soggetti neri, spesso in diverse tonalità della pelle in base alla luce che circonda il modello. I soggetti sono stati ritratti in varie tonalità di marrone, grigio, verde lime, blu navy e arancio chiaro. Operativamente, la pittrice si affida sempre a una fotografia che scatta al modello prima di riprodurlo con calma nel suo studio.
Di questi e altri temi tratta l’intervista registrata nel video. Presente la riflessione a livello contenutistico sui lavori di Casteel, spesso volti a evidenziare cosa significhi essere un afroamericano nella società di oggi. Largo spazio poi all’analisi di una delle sue opere più celebri: Aurora. Si tratta di un ritratto di grandi dimensioni di Aurora James (direttrice creativa e fondatrice di 15 Percent Pledge), che l’artista ha realizzato inizialmente come copertina del numero di settembre 2020 di Vogue.
«La cosa più eccitante per me», ha detto Casteel, «è l’integrità artistica e la possibilità di scegliere la persona da ritrarre – qualcuno che rifletta una parte della mia identità – e poi realizzarlo seguendo genuinamente la mia scelta. Questo è il modo in cui parlo al mondo».