La pandemia come evento di rottura e spartiacque tra il mondo vecchio e quello nuovo, più sostenibile e accorto alla cura del pianeta e alla qualità della vita che passa attraverso la godibilità del territorio e della città. “The Day After- E’ già domani?”, un famoso film del 1983 di Nicholas Meyer sulle conseguenze immediate di un conflitto atomico è anche il titolo alla V edizione del Festival delle trasformazioni di Vigevano (Pavia) organizzato da Rete Cultura e dalle diverse associazioni presenti sul territorio in collaborazione con l’Università di Milano Bicocca e la Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Una chiave di lettura sui mutamenti sociali, economici e culturali a partire dalla dimensione locale della “middle town”, microcosmo per indagare la dimensione più globale del fare “città” e quindi civiltà partendo dalle arti fino ad arrivare al turismo industriale e all’agricoltura sostenibile. La sostenibilità ambientale è anche il leitmotiv della performance che il 24 settembre apre l’evento dal titolo “Il respiro della Terra” (ideata da Giuse Iannello) che vedrà un collettivo di artisti (Giuse Iannello, Dira Ayala, Elisabetta Ubezio ed Emiliano Mondino) all’opera con un’azione di politica attiva (ripulitura dei rifiuti illegali della campagna circostante) elevata a gesto poetico di emergenza e cura nel contest di “Ambiente e rivoluzione verde”, mostra fotografica di “Vigevano Photo Friends” nella Strada sotterranea nuova del Castello Sforzesco (ore 18).
Alla fine della performance sarà distribuito un piccolo dono di Rete Cultura che con lo slogan “Io trasformo” pone l’accento sulla possibilità individuale che ognuno di noi ha nel modificare con un semplice gesto la realtà circostante. Il percorso itinerante, con partenza dalla strada Sotterranea, condurrà lo spettatore alla scoperta del Castello e del centro storico attraverso opere, esposizioni, concerti e dibattiti in una dialettica pro-attiva tra il Rinascimento architettonico e culturale e lo slancio di una visione di mondo sostenibile e accorta agli effetti a lungo termine di ogni singolo gesto del vivere sociale ponendo l’azione dell’uomo al centro di un “fare” responsabile e inclusivo.
L’uomo artefice non solo della crisi ecologica e del cambiamento climatico che stiamo vivendo a livello epocale ma anche delle sue soluzioni, che dal punto di vista stilistico prendono forma in opere materiche e concettuali, come nella mostra “7×2” del collettivo “Evuz Art”, ospitata nella prima Scuderia del Castello, a cura di Lucrezia Arrigoni. Sculture e installazioni in divenire che pongono lo spettatore di fronte l’emergenza del cambiamento.
“La pandemia ci ha obbligati a rivalutare non solo la scansione del tempo ma anche la percezione dello spazio che viviamo, modificando il comportamento sociale individuale e collettivo innescando una vera e propria metamorfosi nel tessuto sociale al quale eravamo abituati” spiega la curatrice dell’esposizione che mettendo in dialogo tra loro le opere di 14 artisti pone in rilievo la necessità di scardinare le logiche del pensiero razionale “per toccare nel vivo emozioni e sentimenti partendo dall’esperienza vissuta nell’intimità da ogni singolo artista”. Archeologia urbana e fossili tecnologici, la natura che si riappropria degli spazi decimati dalla cementificazione selvaggia e dagli allevamenti intensivi, la storia e la memoria locale che attraverso il lavoro e il corpo della donna – nel caso specifico, le mondine del primo boom economico e le loro rivendicazioni sindacali – si fanno specchio dei mutamenti economici e sociali del territorio, oltre che fedele testimonianza di ciò che è stato e di una nuova e rinnovata consapevolezza per il futuro.Una collettiva come “L’appeldu vide – Guarire come uccidere” che nella sala Zimonti di palazzo Merula presenta le opere degli artisti dell’Associazione Arte Il Faro.
Se la Seconda Scuderia del Castello ospiterà fino al 3 ottobre una retrospettiva dedicata al pittore vigevanese Alfredo Velli, nel Cortile del Castello Sforzesco la Società fotografica vigevanese presenta “WRA Single Shot Award – L’uomo, la sua vita, le sue trasformazioni”, una mostra fotografica in collaborazione con il festival della Fotografia Etica di Lodi (fino al 17 ottobre). Dalla Strada sotterranea alla Sala dell’Affresco, passando dall’Auditorium San Dionigi, il programma presenta dibattitie occasioni di confronto con docenti, giornalisti ed esperti oltre ad appuntamenti musicali e ad approfondimenti. Non solo un’occasione per scoprire la città e la sua storia culturale ed economica ma soprattutto per porsi in un’ottica di apertura e di consapevolezza di fronte alle sfide globali del mondo che verrà e di cui l’emergenza ha già delineato confini, contorni ma soprattutto linee guida – a partire dall’agenda 2030 delle Nazioni Unite – per uscirne con responsabilità e fiducia nei confronti della scienza e di un’organizzazione razionale e sostenibile del fare cultura e del vivere sociale.
E’possibile consultare il programma completo degli eventi collegandosi al sito https://wetown.it/
Festival delle Trasformazioni – Castello Sforzesco di Vigevano (Pavia)
Dal 24/09 al 03/10 2021