Dopo le aggiudicazioni pirotecniche battute tra i grattacieli di New York la scorsa settimana, torniamo nel Vecchio Continente per completare la stagione d’incanti. Più precisamente ci dirigiamo in una delle capitali artistiche del Novecento: Vienna. Qui Dorotheum presenta la Contemporary Week, dal 29 novembre al 3 dicembre. In asta una selezione di rinomati artisti austriaci e di grandi nomi internazionali.
Top lot il primo studio astratto per la Resurrezione di Cristo del 1923 di Albin Egger-Lienz. La stima è di € 300-400 mila. L’attesa attorno al lotto è particolarmente febbrile, soprattutto dopo il record fatto segnare dalla casa d’asta, proprio quest’anno, per l’artista: 1.03 milioni di euro. Lo studio in questione, reso sui toni del marrone, fa eco all’opera finita di Egger-Lienz, ora conservata al Landesmuseum Ferdinandeum di Innsbruck, in Tirolo. “L’elemento religioso soltanto mi salva dal manierismo e dalla decadenza”, scriveva l’artista. Così raffigura Cristo risorto in piedi dinanzi la bara, con quattro figure al suo fianco. La sua radicale modernità è evidente altresì nel dipinto Campi con seminatore (€ 40-60 mila).
Un altro grande rappresentante del modernismo austriaco, Alfons Walde è in asta con il motivo tirolese Wilder Kaiser con fattoria in inverno. Il dipinto, proveniente da una collezione privata ceca, è valutato tra i € 280-450 mila. La Signora in bianco in un paesaggio di spiaggia di Max Slevogt è un soggetto molto raro per l’artista, che in poche occasione l’ha dipinto. Si conoscono solo sei dipinti che lo raffigurano, ed ognuno occupa una posizione unica (€ 90.000 – 140.000).
Tra gli artisti internazionali spicca Georges Mathieu. Il suo Uranus II rivela il gesto dinamico dell’artista alla stima di € 250-350 mila. A lui la storiografia artistica più audace fa risalire addirittura il germe ispirazionale da cui prende avvio l’azionismo viennese. La velocità era la caratteristica tipica dell’artista che, accompagnato da una musica d’avanguardia, spremeva il colore direttamente dal tubetto sulla tela, mettendolo così in scena e ritualizzandolo. Questa “celebrazione dell’espulsione di tutti i pittori della scuola classica”, aprì la strada agli azionisti viennesi.
Gli fa eco la pennellata energica di Emilio Vedova, la cui visione contemporanea è stimata € 280-360 mila. Raffiche di pennellate in tonalità bianche e nere. Stima elevata anche per Hans Hartung (R1959-5, € 350-400 mila) e Tancredi Parmeggiani (Senza titolo, € 120-160 mila).
Tra le altre opere in asta figurano opere di Piero Dorazio, Carla Accardi, Serge Poliakoff, Arman, Christo, Fernand Léger, Jean Arp, Andre Derain, Max Ernst, Amedeo Modigliani, Renato Guttuso e persino un’opera scultorea di Joan Miró.
Chissà che qualche luce spettacolare non abbia da brillare anche nel cielo austriaco.