Dal 15 Ottobre 2021 al 9 Gennaio 2022 è visitabile la Mostra Dante e la Cultura del Trecento a Mantova, allestita in Palazzo Ducale, a Mantova.
La mostra trae spunto dalla celebrazione dei 700 anni dalla morte del sommo poeta, avvenuta nel 1321, ed è stata inaugurata il 15 Ottobre, giorno natale di Virgilio, guida del poeta fiorentino per gran parte della Commedia.
E’ ancora incerto se Dante, che aveva trascorso diversi anni a Verona, sia stato a Mantova. Non esiste alcun documento, scritto personalmente dal poeta fiorentino, che attesti una sua visita o una sua presenza nella Mantova dei Bonacolsi. Certamente la Divina Commedia era conosciuta dai Gonzaga che, nel 1328 avevano sconfitto i Bonacolsi, raggiungendo il potere. Il legame fra Dante e la città virgiliana è inoltre molto stretto. Tanto che, nel XX canto dell’Inferno, il poeta descrive la mitica fondazione di Mantova.
E’ la prima volta che, nella città lombarda, viene allestita una mostra sulle Arti del XIV secolo, con opere già presenti nella città ed altre prestate da Enti anche stranieri. Presenti due codici manoscritti provenienti dalla Bibliothèque Nationale de France e dalla Biblioteca Marciana di Venezia. Sono esposti altri esemplari della Commedia come il manoscritto della Biblioteca Trivulziana di Milano. Molto interessante risulta anche il calco in gesso ricavato, nel 1921, dal bassorilievo del Monumento funebre di Dante a Ravenna, opera di Pietro Lombardo del 1483.
Tra i pezzi principali, gli affreschi della Cappella Bonacolsi, strappati nell’Ottocento, come il Matrimonio mistico di Santa Caterina ed il San Leonardo proveniente dal Willumsens Museum di Frederikssund, in Danimarca.
Secondo il curatore della mostra, Stefano L’Occaso, è stato molto complesso documentare le arti del XIV secolo a Mantova, in quanto le opere che ci restano sono “occasionali e tipologicamente parziali” (Stefano L’Occaso, “Pittura e scultura a Mantova nel Trecento”, in “Dante e la cultura del Trecento a Mantova”, Catalogo della Mostra, Mantova, 2021, cit. p. 67). Per quanto riguarda, infatti, la pittura, la scultura e la miniatura del Trecento a Mantova sono rimaste pochissime testimonianze; mentre invece si conservano importanti testimonianze architettoniche.
Della mostra è stato pubblicato un catalogo, a cura di Stefano L’Occaso, con, all’interno, alcuni saggi di studiosi, che trattano di Mantova nell’età di Dante, della cultura letteraria mantovana nell’età del poeta fiorentino, della pittura e scultura nel Trecento, della miniatura del XIV secolo, del rapporto tra Dante e Mantova e della fortuna del poeta nella città di Virgilio, dal Trecento ai nostri giorni.