Nicolas Party in dialogo con la collezione storica del Museo Poldi Pezzoli di Milano. Antico e contemporaneo si incontrano nella forma del trittico e generano nuove e interessanti riflessioni. Dal 16 aprile al 27 giugno 2022.
Che Nicolas Party faccia parte di quella ristretta cerchia di artistici capace di guardare al mondo classico innovandolo in modo personale è cosa nota. Ne parlavamo anche noi in un approfondimento di qualche tempo fa. A certificare ulteriormente questo dato è il Museo Poldi Pezzoli di Milano, che insieme alla Galleria kaufmann repetto presenta e Nicolas Party: Triptych. Un dialogo tra l’artista contemporaneo e la collezione antica del Museo.
In occasione della sua prima mostra personale in un museo italiano, Nicolas Party (Losanna, 1980) ha creato un gruppo di nuovi lavori che dialogano con i capolavori della collezione del Poldi Pezzoli. Come si inseriranno le opere dolcemente inquietanti dell’artista con la raccolta storica del museo? Come detto, Party non è nuovo al confronto con il classico, tanto che spesso si è cimentato in generi storicizzati come il ritratto, la natura morta e il paesaggio. Ovviamente con il suo stile lisergico e vivace.
Party conduce con immediatezza visiva in una realtà alternativa, come se per un istante i tuoi sensi siano stati allineati su una frequenza ulteriore. Come una diffrazione, uno scambio improvviso di miraggi. Ma al contrario di un’illusione, l’intrigo di Party ti concede il tempo di abituarti.
Anche in questo caso sceglie di confrontarsi con un punto di riferimento rinascimentale, il trittico. In particolare con l’opera di Mariotto Albertinelli, caposaldo della collezione del Museo. Party si ispira ad esso per creare i sui personali trittici, i quali innescano con l’opera un confronto utile a generare connessioni e aprire prospettive inedite. Un riverbero che coinvolge anche gli altri capolavori del Poldi Pezzoli. Difatti, come spesso l’artista ci ha abituato, Party concepisce le nuove opere appositamente per gli spazi del Museo, spingendosi a modificare anche le trame architettoniche.
La mostra è accompagnata da una brochure illustrata con contributi di Nicolas Party e Arturo Galansino, direttore di Palazzo Strozzi a Firenze. Il progetto rappresenta il proseguimento della serie di rassegne, iniziata nel 2011, dedicate ad artisti contemporanei posti in dialogo con le opere del Museo.