Forse non tutti sanno che in Europa ha combattuto contro il Nazismo una Brigata Ebraica, costituita da circa 5.000 ebrei arruolati nei diversi corpi militari britannici; e che a Milano, negli spazi della sinagoga Beth Shlomo in corso Lodi, a Porta Romana, da quattro anni ha sede un piccolo museo a loro dedicato.
In mostra fotografie inedite, lettere, mappe, oggetti militari e bandiere con la stella di Davide a sei punte, una piccola collezione di reperti che arrivano dall’archivio dell’esercito israeliano, dal Central Sionist Archive di Gerusalemme o direttamente dalle famiglie di reduci. Foto dei camion con la stella di Davide che entrano a Milano, cartoline mandate ai famigliari dai combattenti, medaglie, distintivi, ma anche immagini di vita quotidiana. Il museo è visitabile su appuntamento da gruppi e da scuole.
Oggi, 25 aprile 2022, lungo le vie di Milano e di Roma sfila quindi una bandiera bianca e azzurra con la stella di Davide, come già avviene da oltre una decina d’anni. Sono anche previste le solite contestazioni di una certa parte politica ostile allo Stato d’Israele.
La Brigata Ebraica nasce e si forma come struttura militare nella Palestina sotto il protettorato britannico e grazie all’approvazione del Presidente del Consiglio inglese Winston Churchill. Nel 1948 l’Onu avallerà una spartizione del territorio, per cui lo Stato d’Israele appena proclamato si troverà circondato dall’ostilità dei Paesi Arabi. Da allora è stata solo guerra.
I soldati e gli ufficiali della Brigata provengono anche dall’Europa; sono scampati dai campi di concentramento e dal ghetto di Varsavia. Numerosi sono pure i nipoti degli ebrei russi sfuggiti ai progrom zaristi. Combattono ovviamente anche in Italia, ed entrano nella Roma liberata assieme agli alleati con le bandiere della Brigata e in quel febbraio del 1944 accade qualcosa di grande impatto simbolico: decidono di sfilare sotto L’Arco di Tito.
Sino ad allora gli ebrei romani evitavano di passarci, o se lo facevano sputavano par terra. Questo comportamento era dovuto al significato umiliante di quel monumento d’epoca imperiale, eretto per celebrare la vittoria di Tito contro la Giudea nel 70 d.C., quando è stato distrutto il tempio di Gerusalemme, evento luttuoso che gli ebrei commemorano ogni anno con un digiuno. I rilievi sull’Arco illustrano la vittoria militare e il bottino conquistato. Gli ebrei fatti schiavi furono obbligati a passarci sotto per celebrare il Trionfo di Tito. La Brigata Ebraica li ha riscattati, non più vittime, ma combattenti valorosi, e prossimi fondatori dello Stato d’Israele.