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La bottega del Canova secondo Pompeo Calvi. Nello stand di Trinity Fine Art a TEFAF

POMPEO CALVI
(Milan 1806 – 1884)
The Interior of Canova’s Workshop in Rome
Oil on canvas, 119.5 x 97.2 cm. Signed bottom left: “P. Calvi” c. 1880

Conto alla rovescia per la trentacinquesima edizione di TEFAF Maastricht  (25 – 30 giugno). Tra gli innumerevoli capolavori che si troveranno negli stand della fiera, vi segnaliamo un dipinto di Pompeo Calvi proposto da Trinity Fine Art, Londra

Sono 242 gli espositori selezionati tra i migliori mercanti d’arte e galleristi del mondo che partecipano all’edizione – per la prima volta nella sua storia – estiva di TEFAF Maastricht che sta per aprire le sue porte al pubblico da sabato 25.

Abbiamo scelto di segnalare lo stand della galleria Trinity Fine Art (numero 350) dove sarà esposto il grande dipinto di Pompeo Calvi “L’interno della bottega del Canova a Roma”, un olio su tela che misura ben 119,5 x 97,2 cm in cui il pittore milanese porta avanti una lunga tradizione che vede gli artisti ritrarre altri artisti. In quest’opera coglie Canova in piena attività, proprio mentre riflette su come procedere con la scultura incompiuta davanti a lui.

La galleria londinese è stata fondata nel 1984 ed è specializzata in dipinti, sculture e opere d’arte dal Rinascimento al diciannovesimo secolo. Nel 2016 la proprietà di Trinity Fine Art è passata a Carlo Orsi, uno dei mercanti d’arte più rispettati in Italia ed ex Presidente dell’Associazione Antiquari d’Italia (AAI). La sede si trova al 15 di Old Bond Street a Londra. Come detto,  alla fiera olandese porterà questo grande dipinto che data 1880.

La scheda critica che racconta l’iconografia del dipinto è stata realizzata dal professor Fernando Mazzocca, storico dell’arte esperto  di arte neoclassica, Ottocento e Novecento. L’opera è una delle rare raffigurazioni degli interni della bottega del Canova a Roma. Ancora più rari sono alcuni dipinti superstiti della bottega dell’artista realizzati mentre era ancora in vita, come il famoso acquerello di Francesco Chiarottini ora al Museo Civico di Udine e due dipinti in una collezione privata, uno di Domenco Conti in cui l’artista è ritratto su uno sfondo con Psiche e un altro in cui viene mostrato con il gruppo di Amore e Psiche.

Francesco Chiarottini. Lo studio del Canova

Queste opere hanno riscosso un immenso successo, anche commerciale, con i mecenati. La statua di Ebe compare invece in un dipinto di Letterio Subba, artista messinese che visitò la bottega romana del Canova, mentre la Venere Italica si vede dietro la figura dello scultore in un celebre ritratto di François – Xavier Fabre ora al Musée Fabre di Montpellier.

Francois Xavier Fabre (1766-1837) Portrait du sculpteur Antonio Canova (1757-1822) 1812. © Montpellier, Musee Fabre

Il dipinto che sarà esposto a Tefaf, invece, è una delle rare raffigurazioni e ricostruzioni della bottega dell’artista dopo la sua morte. Tra queste si segnalano raffigurazioni come quella di Philippe Jacques Van Brée in cui si vedono le Grazie o il gruppo di Amore e Psiche, il dipinto da Lorenzo Valles in cui Paolina è presente in carne e ossa mentre si prepara per posare per Canova (Christie’s, Londra, 8 luglio 2009, lotto 227), mentre la Maddalena, sempre basata su un modello dal vero, compare nella ricostruzione della bottega di Achille Beltrami.

Philippe Jacques Van Brée, Antonio Canova in his studio in Rome
Lorenzo Valles (Madrid 1831-1910 Rome). Paulina Borghese in Antonio Canova’s studio(Venduto da Christie’s per GBP 22,500 nel 2009)

Il dipinto di Pompeo Calvi

Il dipinto proposto da Trinity Fine Art a Tefaf propone una ricostruzione ideale della bottega del Canova, come fosse un’antologia dei capolavori del grande scultore. Da sinistra a destra si trovano: il gruppo della Gioventù e della Vecchiaia dal Monumento a Maria Cristina d’Austria a Vienna; i modelli in scala, su una mensola dietro l’artista, di Ercole e Lica, l’Ebe di Forlì, il Perseo Trionfante Vaticano, la Venere Italica.  Dietro una tenda si intravedono statue colossali come Marte pacificatore e uno dei due Pugili. Alle pareti della bottega sono appesi due bassorilievi, “Nutrire gli affamati” e “Morte di Socrate”.

 

L’artista è ritratto in abiti da lavoro, con calze attillate proprio come lo aveva descritto Francesco Hayez ne “Le mie memorie”. La presenza di una modella femminile è invece incongrua perché Canova non ha mai utilizzato modelli femminili nella sua bottega. Mentre la presenza dietro l’artista di una figura a gambe accavallate potrebbe essere uno di quei collezionisti che leggeva brani della letteratura classica mentre Canova lavorava (dato il libro aperto che aveva in grembo). Questa ipotesi è del tutto plausibile.

Una scaletta, uno sgabello e una candela semiusata completano l’arredo della bottega, ricordandoci che Canova lavorava anche di notte, per maneggiare al meglio il marmo alla luce artificiale di una candela.

 

Trinity Fine Art Ltd
15 Old Bond Street
W1S 4AX, London
United Kingdom
www.trinityfineart.com

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