Print Friendly and PDF

Riflettori nuovamente puntati su Ernie Barnes. Continuerà la sua ascesa?

Ernie Barnes (1938-2009) The Gospel Truth, 1985. Estimate: £600,000 - 1,000,000
Ernie Barnes (1938-2009) The Gospel Truth, 1985. Estimate: £600,000 – 1,000,000

Dopo il recente successo a New York per “Solid Rock Congregation” venduto a $ 1,6 milioni, Ernie Barnes torna in asta da Bonhams a ottobre a Londra con “The Gospel Truth”, stimato £ 600.000-1.000.000

Ernie Barnes è il nome del momento. Tra il 2021 e l’inizio del 2022 il suo mercato ha avuto un vero e proprio boom. Lo scorso anno il pittore afroamericano ha stabilito un nuovo record d’asta a $ 550.000. Pochi mesi dopo, il 12 maggio scorso, Christie’s ha proposto il suo dipinto The Sugar Shack (1976) a New York con una quotazione – in linea con i suoi pezzi – di $ 150.000 – $ 200.000, che è stato venduto per l’astronomica cifra di $ 15.275.000, più di 100 volte la stima più bassa. La prima versione di quest’opera era stata scelta per la copertina dell’album di Marvin Gaye I Want You. Nei giorni e nelle settimane successive, altri sei importanti dipinti di Ernie Barnes sono stati offerti da Christie’s e Bonhams e tutti sono venduti ben oltre le loro stime.

Sempre da Bonhams, ma a New York, lo scorso 9 settembre una tela del 1993 di Barnes è stata venduta per $ 1,6 milioni, prezzo che ha triplicato la sua stima più bassa di $ 500.000. L’asta, un formato nuovo per la maison, era dedicata a questo singolo lotto. Il dipinto era stato commissionato dalla cantante gospel americana (amica di Barnes) Margaret Bell, che è raffigurata nell’opera mentre canta nel microfono.

ERNIE BARNES, Solid Rock Congregation, 1993

Ex giocatore di football professionista, Barnes si è dedicato a tempo pieno all’arte quando si è ritirato dalla NFL ed è diventato famoso per il suo stile unico. Grazie allo sport ha potuto laureasi in arte al North Carolina College con una borsa di studio atletica completa. I suoi dipinti sono stati modellati dalle sue radici del sud e dal mondo dello sport. Cresciuto nella segregazione razziale, l’arte era diventata un conforto spirituale per lui. Anche durante i sei anni di carriera sportiva professionistica, ha continuato a dipingere e disegnare. La connessione con lo sport è molto forte nel lavoro di Barnes, tanto che ha affermato che le sue opere possiedono “tutta la crudezza e la passione del gioco”. Commentando  proprio il rapporto con lo sport e il suo impatto sulla sua pratica artistica, Barnes ha aggiunto: “Essere un atleta mi ha aiutato a formulare un’analisi del movimento. E il movimento è ciò che volevo catturare sulla tela più di ogni altra cosa”.

Barnes ha venduto il suo primo dipinto “Slow Dance” (che poi è andato distrutto) all’età di 21 anni nel 1959 per $ 90 al Boston Celtic Sam Jones. Ora arriva in asta a tutto un altro prezzo un iconico lavoro sul mondo della musica: “The Gospel Truth”, che è stimato £ 600.000-1.000.000. Sarà tra gli highlight della vendita di Bonhams Post-War & Contemporary Art che si terrà il13 ottobre in New Bond Street, a Londra.

In merito alla vendita, che si terrà durante la Frieze Week, Ralph Taylor (Global Head of Post-War and Contemporary Art di Bonhams) ha commentato: «I dipinti gospel di Ernie Barnes sono diventati alcune delle opere più famose e ricercate dell’artista e The Gospel Truth è tra i migliori esempi ad arrivare sul mercato. La vita e la carriera di Barnes hanno ricevuto un rinnovato riconoscimento dalla sua retrospettiva al California African American Museum nel 2019»

La vorticosa crescita del fatturato di Barnes negli ultimi tre anni (© Artprice.com)

Acquistato direttamente dall’artista da Tim Hauser, cantante, produttore discografico, otto volte vincitore del Grammy e fondatore di The Manhattan Transfer, il presente lavoro trasmette una passione musicale condivisa tra i due maestri. Hauser è stato introdotto al lavoro di Barnes dal bassista Kenny Gradney dei Little Feat, che ha anche inventato il titolo del lavoro, The Gospel Truth.

Anche in questo dipinto, come in The Sugar Shack, Barnes chiude gli occhi a tutti i personaggi dipinti. E’ una caratteristica  distintiva del lavoro di Barnes.In una intervista alla CNN del 1990 disse: “Tendo a dipingere tutti, quasi tutti, con gli occhi chiusi perché sento che siamo ciechi nei confronti dell’umanità dell’altro, quindi se potessimo vedere i doni, i punti di forza e le potenzialità di ogni essere umano , allora i nostri occhi si aprirebbero».

La classifica mondiale di Barnes negli ultimi quindici anni (© Artprice.com)

Commenta con Facebook