Un viaggio denso e immenso negli arredi e dipinti antichi. Quattro secoli di gusto e artigianato italiano condensati in 900 lotti da Il Ponte, che intende esitarli a Milano in quattro giornate: 11, 12, 13 e 14 ottobre 2022.
Collezione privata modenese
Cuore e punto di partenza della vendita è una prestigiosa Collezione privata modenese. Particolare non solo per l’ampiezza (200 beni), ma soprattutto per la concentrazione di opere emiliane di cui si compone.
Numerosi sono infatti i mobili antichi che, ricoprendo un vasto arco temporale che va dal XVI al XIX secolo, riflettono stilemi e influenze particolarmente apprezzati nel Ducato di Modena: dal seicentesco tavolo bolognese in noce di forma rettangolare e tre cassetti
sottopiano (lotto 268, stima € 4.200 – 4.400), alla credenza in noce sempre di forma rettangolare con fronte e fianchi decorati a borchiature (lotto 269, stima € 6.000 – 7.000), per proseguire con la specchiera in legno intagliato e dorato con decoro a volute e fiori (lotto 206, stima € 1.200 – 1.400) e culminare nella pregiata ribalta lastronata e filettata in legni vari del XVIII secolo (lotto 276, stima €
18.000 – 20.000).
Capitolo metalli: pregiato il gruppo di quattro candelieri finemente cesellati dall’argentiere Giuseppe Brusa (lotto 275, stima € 6.500 – 7.000). Dalla loro austera eleganza alla sgargiante cromia della collezione di sfere in marmi, quarzi e pietre dure. La stessa che, almeno in parte, si ritrova nella selezioni di dipinti. Anche qui marcata l’influenza emiliana. A spiccare è Gaetano Gandolfi, con un’inedita Madonna con Bambino del 1763 (lotto 278, stima € 26.000 – 28.000). Segue un olio su tavola raffigurante una Madonna con Bambino e San Giovannino di Maestro toscano del secolo XVI (lotto 277, stima 19.000 – 20.000) e la coppia di architetture di Maestro fiammingo operante in Italia nella metà del secolo XVII (lotto 274, stima € 4.200 – 4.400).
Una sorta di tableau vivant improvvisato
I numerosi highlight che segnano la successiva selezione di lotti spaziano dagli argenti alle porcellane, dai dipinti agli strumenti musicali, dai tappeti alle maioliche. Proposta eterogenea che stimola incontri previsti ma anche accostamenti sorprendenti. Sarebbe così assurdo, per esempio, affiancare gli albarelli da farmacia, bocce e bottiglie realizzati a Venezia nella celebre fornace cinquecentesca di Mastro Domenico (lotto 349, stima € 2.000 – 2.200) con la zuppiera con punzoni di Londra dell’argentiere Benjamin Smith II (lotto 371, € 4.500 – 5.000)? E tra loro il centrotavola con fondo a specchio in stile japonisme dell’argentiere milanese Ilario Pradella (lotto 351, stima € 1.200 – 1.400).
Tavola preziosissima al quel potrebbe sedere, in una sorta di tableau vivant improvvisato, il raro automa del XVII secolo del famoso costruttore di Augusta Johann Ott Halleicher ispirato al Leone alato di San Marco (lotto 420, stima € 6.000 – 7.000). Ai suoi piedi un tappeto francese Aubusson di metà Ottocento (lotto 734, stima 3.300 – 3.500). E lì, poco di fianco, per allietarsi ha a disposizione un fortepiano a tavolo di Johann Fritz del secondo decennio del XIX secolo (lotto 772, stima € 4.000 – 5.000) e una viola di Gabriele Natali del 1987 (lotto 776, stima € 4.500 – 5.500).
Tutt’attorno, alle pareti, capolavori della pittura antica. A partire da Bartolomeo Guidobono con Sacra Famiglia e San Giovannino (lotto 425, stima € 16.000 – 17.000), Vincent Malò con Lapidazione di Santo Stefano (lotto 417, stima € 12.000 – 15.000) e Simone Barabino con Martirio di San Lorenzo (lotto 419, stima € 8.500 – 9.000).
Dal Seicento lombardo arriva la tela Cristo e l’adultera di Giuseppe Nuvolone (lotto 413, stima € 15.000 – 18.000). Il tema del paesaggio è rappresentato da due capolavori di Domenico Pecchio (lotto 403, stima € 7.000 – 8.000).
Di uno sconosciuto Maestro del nord Europa del XVI secolo un Ritratto virile (lotto 424, stima € 18.000 – 20.000). Al sui fianco il Ritratto di Giuseppe Cristiano Gabaleone, conte di Salmour, firmato e datato 1791 da Jacques Sablet (lotto 426, stima € 10.000 – 12.000).
Top lot assoluto un secrétaire di Giuseppe Maggiolini, riccamente intarsiato in noce e abete (lotto 423, stima € 52.000 – 54.000).