Alla Fondazione Ferrero di Alba, fino all’8 gennaio 2023, un nuovo progetto espositivo dedicato all’esperienza letteraria e di vita dello scrittore e partigiano albese Beppe Fenoglio (1922–1963)
C’è un pianetino chiamato Beppefenoglio, si scrive tutto attaccato come impongono le regole della nomenclatura che stabilisce anche che non vi siano più di 14 lettere. Per poco quindi lo scrittore delle Langhe si è conquistato un posto in cielo, nella sua terra invece a cent’anni dalla nascita Alba lo ricorda con una mostra fuori dal comune.
Arma virumque cano, canto le armi e l’uomo, recita l’Eneide, di qui «Canto le armi e l’uomo. 100 anni con Beppe Fenoglio». Visitabile gratuitamente fino all’8 gennaio, il percorso espositivo si nutre del complesso intreccio tra vita e letteratura. Le otto sezioni tematiche e biografiche sono ognuna associata a un personaggio uscito dalla sua penna, da Agostino a Johnny fino a Milton, mentre il racconto si dipana attraverso documenti autografi, immagini fotografiche e audiovisive, opere d’arte, manifesti e altri oggetti tra cui libri e cimeli, come la carabina da partigiano e la sua ultima macchina da scrivere che posti vicini rappresentano la doppia identità del Fenoglio uomo e scrittore.
Le sale della Fondazione Ferrero si articolano a seconda della biografia letteraria con i personaggi e gli ambienti che cercano di coprire le zone d’ombra della sua vita e delle sue opere.
Tra foto, lettere, ritagli di giornale vediamo comparire Calvino, Vittorini, Einaudi con i suoi modi autoritari e Natalia Ginzburg, la preziosa mediatrice tra la casa editrice e lo scrittore. Dal racconto diretto e indiretto offerto dalle sue opere e dai preziosi intermediari che si sono interfacciate con lui emergono i tratti essenziali della sua personalità.
Come il suo antifascismo di tipo morale che deriva dall’epoca classica e moderna, o l’anglofonia che ne è la pietra angolare ma anche la sua cifra stilistica. Due peculiarità che vanno a determinare la scrittura che diventa ruvida, schietta, sempre rigorosa. Eppure Fenoglio non mise mai piede in Inghilterra che era “l’autentica patria del suo spirito”.
Le sue parole sanno di polvere da sparo e nella sala Valdivilla/Jerry è possibile evocarne l’odore in un tappeto di foglie di bosco posto ai piedi di alcune sue immagini in bianco e nero. Niente è lasciato al caso, tutto è connesso, con un massimalismo che è necessario per dire più di quanto sia possibile su uno scrittore che è stato il cuore palpitante della letteratura resistente.
Canto le armi e l’uomo. 100 anni con Beppe Fenoglio
A cura di Luca Bufano, in collaborazione con Edoardo Borra
Allestimento di Danilo Manassero
Dal 15 ottobre 2022 all’8 gennaio 2023
Fondazione Ferrero
Strada di mezzo, 44, 12051 Alba (Cuneo) Italia
Ingresso gratuito