Arte e Moda, Fotografia e Impresa, Fragilità e Creazione. Ecco il progetto di Alessandra Calò per gli spazi di Maison laviniaturra a Bologna
HERBARIUM. I fiori sono rimasti rosa è il poetico e misterioso titolo scelto da Alessandra Calò per il progetto multiforme sviluppato a partire dall’inverno 2022 a Reggio Emilia, insieme con i Musei Civici della città, l’Assessorato alla Cultura, l’Associazione Città senza Barriere, tradottosi in una mostra per il festival Fotografia Europea, un libro d’artista edito da Studio Faganel e giunto in autunno a Bologna, nello storico atelier di moda Maison laviniaturra, a cura di Azzurra Immediato.
“Ancora una volta l’arte, nelle sue diverse forme,e la moda,come espressione di alto artigianato, si fondono per dare vita ad un progetto espositivo ricco di suggestioni e fascinazioni. L’obiettivo di tali mostre-evento infatti è quello di creare un luogo di incontro dove poter far confluire mondi diversi ma sinestetici: la stilista Lavinia Turra oltre a dar vita alle sue note collezioni prêt-à-couture crea spesso allestimenti concettuali d’immagine che ne riflettono l’ispirazione“, suggerisce il comunicato ufficiale. L’Atelier bolognese ha dato origine ad un originale dialogo tra le opere di Alessandra Calò, fotografie realizzate con antiche tecniche, lastre vitree sovrapposte, stampe su tessuto e su speciali carte, e capi di moda unici realizzati dalla stilista Lavinia Turra, secondo un missaggio sorprendente, affascinante e portatore di meraviglia.
È la stessa artista a raccontare, in un certo qual modo, la genesi creativa del lavoro che caratterizza HERBARIUM: “Restando fedele al mio modus operandi ho creato sovrapposizioni dove materiali d’archivio, fotografia e processo analogico di stampa si fondono per dare vita ad un’opera. La tecnica consiste nell’esporre oggetti a contatto con l’emulsione fotosensibile, nello specifico quella utilizzata per il nostro erbario è composta da sali d’argento e di ferro, e si chiama callitipia. Ho realizzato numerosi progetti con doppie esposizioni e sovrapposizioni, ogni immagine è unica, così come è unico ciascun partecipante. Oggi si punta alla perfezione con altissime risoluzioni…io cerco di andare controcorrente e puntare al difetto, perché è lì che riconosco l’umanità. Percepisco l’essere umano propriamente il risultato di svariate sovrapposizioni“.
Il progetto originario, dal profondo significato simbolico e umano, è frutto di un percorso condiviso con alcune persone fragili facenti parte del progetto sociale “Incontri! Arte e persone” ai Musei Civici di Reggio Emilia: “Incuriosita dalla ricca collezione custodita ed esposta nel museo, il focus è caduto su ciò̀ che non è visibile al pubblico: una serie di erbari custoditi in un vecchio armadio nella Saletta della Botanica. Nonostante il carattere scientifico che li contraddistingue (famosa è la collezione settecentesca di Filippo Re), ci siamo soffermati sullo sguardo romantico scoperto sfogliando un erbario dell’allora quattordicenne Antonio Casoli Cremona (1885) che catalogava in maniera amatoriale tutte le erbe presenti nel suo giardino e nei dintorni della città“.
Quando HERBARIUM ha raggiunto Bologna su invito della Maison laviniaturra, questo luogo s’è reso scrigno di intensa liricità. Nel testo critico a firma di Azzurra Immediato che accompagna la mostra, si legge : “La ricerca che riconosce l’animo umano come abitante di questa terra, con il suo mistero esistenziale e la sua attesa immanente, è parte dell’abbecedario attuato da Alessandra Calò, nei suoi progetti artistici ed in particolare da Herbarium. I fiori sono rimasti rosa….che sviluppandosi in una forma composita di teche, stratificazioni di supporti e scrittura, sembra perimetrare una dispersione di storie, di soggetti, di un tempo passato e di visioni in grado di porre in stretto dialogo il presente. Il suo processo di analisi e un trascorso altero che Alessandra Calò, insieme alle sei persone che l’hanno accompagnata nei Musei Civici di Reggio Emilia, ha ricostruito in maniera simbolica, frutto di una armonia oggettivata dal raccordo tra il processo fotografico e il fine semantico iniziale. Se la sovrapposizione, invero, definisce una sorta di ‘scrittura fotografica’ attribuibile alla Calò, Herbarium è sublimazione di un cammino che si è mosso a partire dall’osservazione delle antiche raccolte naturalistiche sino alla realizzazione di un erbario rayografico….Un’esperienza che ha scelto di radicarsi in una ramificazione di rarità, umane e naturali, attraverso cui, inoltre, la sperimentazione continua – legata a doppio filo con la relazione tra λόγος e τέχνη – per farsi esegesi della meraviglia dell’imponderabile, della bellezza che rimanda alla dimensione essenziale dello spirito e che fa persino del difetto, dell’imperfezione, il carattere di una plusvalenza ontologica avente luogo nell’alveo della purezza umana, laddove la verità non è una certezza bensì una pluralità di punti di vista tali da rendere veritiere talune dinamiche“.
La mostra nell’Atelier bolognese ha dato vita ad un percorso che, giorno dopo giorno, si è trasformato in un immaginifico percorso, nel quale sorpresa e meraviglia hanno abitato gli spazi e gli occhi dei visitatori.
HERBARIUM. I fiori sono rimasti rosa
Di Alessandra Calò
Mostra personale in Maison laviniaturra
A cura di Azzurra Immediato
23 marzo – 2 aprile 2021
Bologna, Maison laviniaturra | Via dei Sabbioni 9
Press Culturalia
Fino al 31 ottobre 2022
https://laviniaturra.it/