Vittorio Sgarbi nell’intervista a La Repubblica: “Morgan è un uomo di grande intelligenza, è un uomo libero, non si nasconde dietro la retorica degli slogan fascista/antifascista”
“Bisogna creare un dipartimento ad hoc per la musica, che deve essere affiancata all’arte, e lui avrà un ruolo. Morgan è un uomo di grande intelligenza, è un uomo libero, non si nasconde dietro la retorica degli slogan fascista/antifascista”. Con queste parole Vittorio Sgarbi, appena nominato sottosegretario alla Cultura, rivela in un’intervista a La Repubblica il primo dei suoi molteplici progetti. Un riconoscimento per un personaggio come il fondatore e frontman dei Bluvertigo, da tempo molto vicino al critico ferrarese. E fra gli sponsor del ruolo a lui conferito, per il quale aveva rivolto un appello direttamente al premier Giorgia Meloni.
“I rapporti con Sangiuliano come sono?”, domanda poi il quotidiano. “Con lui ho un rapporto di amicizia da 30 anni, ho anche presentato un suo libro. Troveremo il modo di convivere. Lui rappresenta un’idea di cultura di centrodestra, io un’idea di conservazione del patrimonio. Nel segno di Benedetto Croce. […] Meglio Sangiuliano di Franceschini, che non aveva alcuna identità, né per il patrimonio né per la cultura, era solo un piccolo scrittore”. Immancabili alcuni passaggi sul contesto della sua nomina: “Sono entrato in quota me stesso. […] Ora mi sento pieno della mia autonomia. Non sono mai stato di destra, sono un anarchico. E in questo governo sono un plus. […] Di sicuro sarei stato il ministro migliore possibile per il Patrimonio, per la cultura non posso dirlo”.