La casa d’aste di Colonia VAN HAM ha in calendario per il prossimo 17 novembre la vendita “Fine Art” con oltre 270 lotti che spaziano dagli Old Master all’inizio del Novecento
Sei secoli di storia dell’arte raccontati nel catalogo di Fine Art di VAN HAM. «Le opere in catalogo sono accomunate dalla parola “raritá” – spiega Davide Dossi (capo dipartimento di arte antica)- Da collezioni private escono alla luce dipinti rarissimi che non di frequente si vedono sul mercato, come la “Madonna col Bambino” della cerchia (se non addirittura bottega) di Duccio di Buoninsegna, le “Storie di San Giovanni Battista” del Civetta e la “Natura morta con bicchieri” di Henri Rousseau detto il Doganiere. Le opere in asta raccontano l’evoluzione per immagini della civiltà occidentale, con le sue paure, ideali e ambizioni».
In tema di rarità citiamo subito il dipinto al lotto 601 di Herri Met de Bles, noto anche come “il Civetta” (per la sua firma a forma di gufo). É stato un pittore fiammingo attivo ad Anversa nella prima metà del XVI secolo e probabilmente in Italia, dove morì (molto probabilmente a Ferrara). Il grande dipinto su tavola con scene della vita di Giovanni Battista in un paesaggio montano «è considerato una vera primizia, poiché le opere dell’artista appaiono raramente sul mercato delle aste -racconta Dossi – Anche il soggetto è estremamente raro, se non unico: Giovanni Battista che predica agli animali». Il presente lavoro mostra tre episodi della vita di Giovanni Battista, combinati alla maniera della precedente pittura fiamminga, che raffiguravano varie stazioni della Via Crucis o episodi della vita dei santi in un unico dipinto. «In quest’opera, il pittore mostra la sua conoscenza degli animali reali ma anche fantastici che circondano Giovanni, mentre sullo sfondo si vedono il battesimo di Cristo e la predica nel deserto- prosegue Dossi – In questo modo, le Sacre Scritture sono raccontate in diverse scene come in un fumetto». L’opera è presentata con una stima di 50.000-80.000 euro.
La piccola tavola devozionale con la Madonna e il Bambino di scuola senese della fine del XIII secolo si pone in un convincente dialogo con la Madonna col Bambino di Duccio di Buoninsegna al Metropolitan Museum di New York, meglio conosciuta come Madonna Stroganov o Madonna Stoclet, che fu dipinta tra il 1290 e il 1300. Il dipinto in asta fu probabilmente realizzato nella cerchia o forse direttamente nella bottega del grande artista senese e fu creato seguendo molti dei nuovi impulsi che proprio Duccio di Buoninsegna diede alla pittura toscana. Aggiunge l’esperto: «La produzione senese del Trecento si distingue per aver introdotto la raffigurazione degli affetti nell’arte: l’amorevole sguardo della madre e il gesto affettuoso del bimbo, che alza il lembo del suo velo, sono una novità nella pittura occidentale».
Il ritratto di gentiluomo (con pelliccia e anello con sigillo) attribuito al pittore e incisore tedesco Hans Brosamer realizzato intorno al 1525-1530 era già stato descritto come “opera forte e potente” dalla rivista londinese The Burlington Magazine for Connoisseurs nel 1938. Proviene dalla collezione dell’ultimo Granduca regnante Wilhelm Ernst di Saxe-Weimar-Eisenach (1876 – 1923) a Weimar e stima da VAN HAM 30.000 – 40.000 euro.
Il lotto scelto come copertina del catalogo dell’asta è a firma di Hyacinthe Rigaud, il più famoso ritrattista francese dell’Ancien Régime e pittore rappresentato anche nella galleria degli autoritratti degli Uffizi. «Davanti al suo cavalletto posarono re Luigi XIV – il Re Sole per intenderci – Luigi XV e Filippo V di Spagna, nonché il re Augusto II di Polonia, l’Elettore Augusto (il Forte) di Sassonia e il re Federico IV di Danimarca e Norvegia» sottolinea Dossi. In questo autoritratto, il pittore stesso è ora al centro della scena. «Si tratta di una versione del suo autoritratto perduto, che Rigaud realizzò su commissione del Granduca di Toscana nel 1705, ma che affondò in mare nel 1706 sulla via da Parigi a Firenze». É proposto in asta a una stima di 20.000-40.000 euro.
Come esplicitato dal titolo del dipinto, “La spada di Damocle”, la tela a firma Frans Francken II racconta la storia di Damocle, protagonista di un racconto aggiunto tardivamente alla cultura greca classica. È lo storico greco Timeo di Tauromenio che ci dice che era fissata solo con un sottile crine di cavallo la spada pendeva su Damocle, in modo così minaccioso da impedirgli di gustare il sontuoso pasto in compagnia dei reali che lo accompagnavano. Sebbene questa storia molto suggestiva fosse già nota nell’antichità attraverso Cicerone, è relativamente rara nella storia dell’arte. Anche nel corpus del celebre pittore fiammingo Frans Francken II questo tema è stato affrontato solo in questo singolo pannello presentato in asta a una stima di 15.000-20.000 euro. «L’opera è firmata per esteso e mostra la grande qualità di Francken nell’esecuzione magistrale, dalla composizione del quadro alla ricchezza di dettagli nei ricami e nella resa delle vesti e dei gioielli, raffigurati in ogni loro piccolo dettaglio» chiosa Dossi.
Infine si segnala l’olio di Henri Rousseau detto il Doganiere, uno dei più importanti rappresentanti della cosiddetta “pittura naïf“. Il nome di questo movimento si rifà alla professione degli artisti: i loro seguaci non seguivano la formazione classica all’interno di un’accademia d’arte, ma erano autodidatti. Rousseau, che lavorava come gabelliere nell’ufficio comunale del dazio di Parigi, espose nei famosi salotti del suo tempo e si associò ad artisti rinomati come Paul Gaugin, Camille Pissarro o Pablo Picasso. Soprattutto le straordinarie rappresentazioni della giungla esotica gli hanno procurato fama artistica. Il presente dipinto “Natura morta con bicchieri e faience” è una delle poche nature morte dell’artista (stima: 50.000-70.000 euro)
Fine Art
17 novembre 2022
Preview: 11 – 14 novembre 2022
sfoglia il catalogo: auction.van-ham.com