Ennio, torna al cinema il documentario su Ennio Morricone, il compositore di alcune delle colonne sonore più amate di sempre, da Un pugno di dollari a The hateful eight
Ennio, il documentario sul Maestro Morricone firmato dal regista Premio Oscar® Giuseppe Tornatore, torna al cinema solo il 10 novembre per celebrare la nascita di uno dei musicisti più popolari e prolifici del XX secolo, amatissimo pubblico internazionale, due volte Premio Oscar® e autore di oltre 500 colonne sonore indimenticabili che hanno segnato indelebilmente la storia del cinema – Per un pugno di dollari, Metti una sera a cena, Mission, Gli Intoccabili, C’era una volta in America, The hateful eight (Premio Oscar®) e moltissime altre ancora.
Uscito nelle sale lo scorso febbraio, il documentario su Morricone ha conquistato il grande pubblico, con una distribuzione capillare e oltre 400.000 spettatori, incassando più di 2,5 milioni di euro. Di questi tempi una cifra più che ragguardevole, tanto più per un documentario.
Presentato con successo Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, il film ha ricevuto svariati riconoscimenti tra cui il Nastro d’Argento Dell’Anno; è stato designato Film della Critica dal SNCCI; ha vinto il Globo d’Oro per il Miglior Documentario e tre David di Donatello per il Suono, il Montaggio e Miglior Documentario.
Il documentario racconta Ennio Morricone attraverso una lunga intervista con Tornatore (Nuovo cinema Paradiso, La leggenda del pianista sull’oceano), testimonianze di artisti e registi che hanno lavorato con il grande compositore – come Bertolucci, Montaldo, Bellocchio, Argento, i Taviani, Verdone, Barry Levinson, Roland Joffè, Oliver Stone, Quentin Tarantino, Clint Eastwood, Bruce Springsteen – cene di fiction, musiche e immagini d’archivio. «Ho lavorato venticinque anni con Ennio Morricone – racconta Tornatore – Ho fatto con lui quasi tutti i miei film, per non contare i documentari, gli spot pubblicitari e i progetti che abbiamo cercato di mettere in piedi senza riuscirci. Durante tutto questo tempo il nostro rapporto di amicizia si è consolidato sempre di più. Così, film dopo film, man mano che la mia conoscenza del suo carattere di uomo e di artista si faceva più profonda, mi sono sempre chiesto che tipo di documentario avrei potuto fare su di lui. E oggi si è avverato il mio sogno».