Cosa unisce una delle prime torsioni dell’artista belga Walter Leblanc all’installazione dell’inizio degli anni ’70 con tessuto, pietra e corda del giapponese Nobuo Sekine? C’è tempo ancora fino al 16 dicembre per scoprirlo visitando la mostra “Limiti di equilibrio” allo Studio Gariboldi di Milano
Esposte dodici opere che a prima vista possono sembrare completamente slegate e diverse tra loro. Ma l’invito della galleria è proprio quello di cercare un filo rosso e capire cosa le unisce e perché. Alcuni dei lavori esposti si fondano sul rapporto tra visibile e invisibile, altri raccontano di quella pelle di confine tra il dentro e il fuori. Equilibri di matrice naturalistico/organica oppure combinazioni matematico/geometriche, con un palco espressivo che ferma l’attimo in cui la forma culmina nella bellezza.
Tra gli artisti esposti oltre ai già citati Leblanc e Sekine, si incontrano Alexander Calder, con uno stabile, sintesi della sua attenzione costante per il rispetto dell’equilibrio; Sérgio de Camargo uno degli artisti brasiliani più importanti, medaglia d’oro alla Biennale di San Paolo nel ’65, presente negli anni a quella di Venezia e a Documenta Kassel, e Agostino Bonalumi, con una delle prime sculture datata 1967 e pubblicata nel catalogo di Gillo Dorfles del 1973.
“In altre parole, come si può definire il campo esterno della parola o dentro il quale si trova la parola?” È il pensiero di Giovanni Anselmo, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del ’90 e protagonista dell’Arte povera, in diretto riferimento ad una delle tre opere esposte in galleria.
Completano la mostra opere di Gianni Colombo, César, François Morellet, Giuseppe Penone, Angelo Savelli, Jesús-Rafael Soto, artisti che hanno lavorato in modi differenti per arrivare a un equilibrio armonico e fisico.
LIMITI DI EQUILIBRIO
14 ottobre – 16 dicembre 2022
Lunedì – Venerdì h 10.00-13.00/14.00-18.00
Tel. +39 02 21711378