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Kapwani Kiwanga rappresenterà il Canada alla Biennale di Venezia 2024

Kapwani Kiwanga, 2016. ©BERTILLE CHÉRET Kapwani Kiwanga, 2016. ©BERTILLE CHÉRET
Kapwani Kiwanga, 2016. ©BERTILLE CHÉRET
Kapwani Kiwanga, 2016. © Bertille Chéret
La Biennale d’Arte di Venezia 2024 prende forma. Dopo la Svizzera e un’altra manciata di Paesi, anche il Canada ha nominato l’artista che lo rappresenterà nel Padiglione Nazionale: Kapwani Kiwanga. L’artista, già nota a livello internazionale, è la prima donna nera ad esporre nel padiglione del Canada e la seconda artista nera in assoluto, dopo Stan Douglas nel 2022.

Kapwani Kiwanga, nata in Canada e ora residente a Parigi, si distingue per la sua ricerca multidisciplinare – scultura, installazione, fotografia, video, performance – volta a indagare le storie di esistenze emarginate, dimenticate, cancellate. Come, per esempio, la tratta degli schiavi transatlantica, o il Green Book, la guida di viaggio pubblicata negli Stati Uniti nell’era della segregazione raziale che identificava le aziende che avrebbero accettato clienti afroamericani.

L’importanza della ricerca di Kiwanga è testimoniata dai vari premi che le sono stati assegnati negli anni: tra questi il Sobey Art Award (per artisti canadesi) nel 2018, il Prix Marcel Duchamp (per artisti con sede in Francia) nel 2020 e lo Zurich Art Prize (per una mostra al Museo Haus Konstruktiv) nel 2022. Ha tenuto mostre personali al New Museum di New York, al Kunstinstituut Melly di Rotterdam, alla Haus der Kunst di Monaco, al Power Plant di Toronto, alla South London Gallery e il Jeu de Paume a Parigi. L’anno scorso è stata inclusa in The Milk of Dreams, la mostra principale della Biennale di Venezia curata da Cecilia Alemanni.

A curare il Padiglione, commissionato dalla National Gallery of Canada, sarà Gaëtane Verna, direttrice del Wexner Center for the Arts a Columbus, Ohio.

Kapwani Kiwanga scava negli archivi del mondo e conduce ricerche approfondite che si intrecciano elegantemente in tutte le sue opere“, ha dichiarato Verna in una nota. “È interessata al ruolo dell’arte come catalizzatore per rivelare e affrontare narrazioni sociopolitiche alternative e spesso messe a tacere, emarginate, ma che fanno parte delle nostre storie condivise“.

Oltre al Canada, anche altri Paesi hanno già nominato gli artisti che li rappresenteranno. Julien Creuzet per la Francia, Pakui Hardware per la Lituania, Edith Karlson per l’EstoniaJohn Akomfrah per la Gran Bretagna e Guerreiro do Divino Amor per la Svizzera. Oltre ovviamente alla nomina di Adriano Pedrosa come curatore della mostra principale.

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