Cosa succede in città? C’è qualche cosa che va oltre la Biennale e le grandi fondazioni e musei. Iniziamo un avvicinamento con la Venezia più giovane e underground, con la galleria 10 e zero uno
Di recente ho letto un libro di uno storico americano amante di Venezia e di tutta la laguna in generale, che dice una grande verità sulla città: Venezia è il giocattolo del mondo. Qui arriva tutto il mondo di riffa o di raffa come si suol dire, e sempre qui per molti anni il contemporaneo ha avuto casa, per poi andare verso altri lidi, ma se ad un occhio poco attento sembra che in laguna il tempo sia rimasto ai grandi sfarzi del passato, bisognerà fargli notare che in realtà tutta una nuova generazione di artisti, curatori, produttori, critici (?) e collezionisti sta sorgendo o è già in giro da diverso tempo. Aldilà delle grandi gallerie d’arte come la Marina Bastianello Gallery, Galleria Michela Rizzo o la seconda sede della Galleria Alberta Pane, Victoria Miro, Beatrice Burati Anderson o la recente Barbati, nel fantasmagorico spazio di Campo Santo Stefano, dobbiamo per non solo onor di cronaca ma anche per grande potenzialità, parlare della nuova sede della 10 & zero uno di Chiara Boscolo, figura giovane con una bella storia in campo arti visive e conoscitrice del territorio.
La Boscolo è l’esempio calzante di quanto i giovani stiano facendo in laguna e dopo la breve esperienza della sua galleria vicino a piazzale Roma, ecco spostarsi in piena via Garibaldi a Venezia tra i giardini della biennale e l’arsenale in un ex macelleria ora diventata la nuova sede. La prima mostra nella nuova sede è dell’artista: Luca De Gaetano che ha aperto al pubblico il 27 gennaio e durerà fino al 25 marzo 2023 dal titolo: “Illumina, custodisci, reggi e governa me”. La mostra di pittura del De Gaetano è una mostra molto interessante e per certi versi ultra contemporanea, la serie di quadri esposti raccontano di sesso, misticismo di amici e di sacro. Personalmente trovo meravigliosi i dipinti degli ambienti che ha realizzato, mi riportano alla mente alcuni quadri di Matisse o di Hockney.
Se dovessimo soffermarci ad osservare il metodo che l’artista usa per creare le suo opere potremmo dire senza alcun indugio che la procedura è quella classica, ovvero prima un disegno su tela su cui dopo si dipinge per dare forma e colore al disegno. Fino a qui è un modo di dipingere da manuale, ma il De Gaetano non si ferma di sicuro a questa metodo in alcuni pezzi usa altre tecniche come quella del ricamo per citarne uno per raccontare ed appuntare meglio il racconto su tela, vi consiglio di soffermarvi ad osservare la gamma di colori che l’artista sceglie, ogni pennellata su ogni lavoro è un tripudio di colori diversi e brillanti. Una bella prima per la nuova sede di questa giovane rampante gallerista che a Venezia vuole investire e credere ed insieme agli altri, di cui vi racconterò prossimamente, vuole costruirne il futuro del contemporaneo.