Un unico prezioso lotto compone la Sotheby’s Hong Kong Chinese Works of Art 2023 Spring Sales Series. In programma per l’8 aprile, la vendita propone una rarissima ciotola falangcai risalente alla tarda dinastia Ming (circa 1734). La stima è di 25.5 milioni di dollari.
Un delicato bianco crema costituisce il corpo della preziosa ciotola falangcai, realizzata in porcellana imperiale. Su di essa due rondini si attorcigliano in un volo d’amore, accanto a un albicocco in fiore intrecciato a un salice. É un’immediata e poetica immagine di primavera. Un pezzo estremamente raro. A dipingerla sono stati i maestri smaltatori di corte, a Pechino, a pochi passi dall’imperatore.
La tradizione di smaltare le porcellane vicino agli alloggi imperiali, per consentire all’imperatore di seguire ed esaminare i risultati in prima persona, fu iniziata dall’imperatore Kangxi (r. 1662-1722) verso la fine del suo regno. Ma opere con motivi naturali così raffinati furono prodotti a Pechino solo per un periodo molto breve. In particolare, sono caratteristici del regno di Yongzheng (1723-1735). La ciotola proposta da Sotheby’s, probabilmente realizzata insieme a una gemella, che reca il marchio del regno imperiale di Qianlong (1736-1795), deve risalire ai primi anni di quel periodo.
In termini di qualità e stile decorativo, gli unici esempi riconosciuti sono quelli del gruppo di porcellane di Yongzheng, oggi in gran parte conservate al National Palace Museum di Taipei. Si tratta dell’apice della pittura su porcellana, in seguito mai superata ma neppure eguagliata. É il 1734 (circa) e per la prima volta, nella tradizione iconografica di uccelli e fiori, fanno il loro ingresso le rondini e gli albicocchi, mai rappresentati fino ad ora. Ingegnoso anche l’espediente pittorico, che vede le decorazioni avvolgere la ciotola come una pergamena srotolata. Tanto che dal lato opposto dell’immagine troviamo una poesia, che recita:
Forbici di giada tagliano i fiori,
Come vesti arcobaleno riportate dalla luna
Un’opera importante, dunque, come testimonia anche la sua illustre provenienza. Risalente, come detto, alla tarda dinastia Qing, la ciotola fu acquistata (ancora in coppia) dal capitano Charles Oswald Liddell (1854-1941), che visitò la Cina nel 1877. La coppia fu poi divisa in occasione di un’asta da Bluett and Sons, Londra, nel 1929. Quella proposta oggi da Sotheby’s fu acquistata da Charles Ernest Russell (1866-1960), mentre l’altra fu acquistata da Mounstuart Elphinstone e successivamente entrò nella collezione di Sir Percival David nel 1935. La nostra ciotola invece passò nelle mani, in un momento imprecisato tra il ’29 e il ’56, di Barbara Hutton, (1912-1979), erede dell’impero Woolworth, e fu venduta da Sotheby’s nel 1971 a J.T. Tai (1911-1992), che poi lo vendette nuovamente da Sotheby’s nel 1985 a Robert Chang. Fu lui a metterla all’asta nel 2006, dove l’acquistò la sorella Alice Cheng, segnando un record di vendita per un manufatto cinese in porcellana alla cifra di HK$ 151.320.000. Oggi la sua stima è di HK$ 200 e punta ad aggiornare il proprio record.