Una rara ciotola di porcellana del XVIII secolo è stata venduta per 198 milioni di dollari di Hong Kong (25 milioni di dollari americani) da Sotheby’s a Hong Kong nella giornata dell’8 aprile 2023.
Un’asta composta da un unico, prezioso, lotto è andata in scena da Sotheby’s Hong Kong. Ma non è stato il record che le attese portavano silenziosamente in serbo. La rarissima ciotola falangcai risalente alla tarda dinastia Ming (circa 1734) ha solo sfiorato, infatti, la stima iniziale di 25.5 milioni di dollari, venendo venduta per 25 milioni tondi. Ovvero 198 milioni di dollari di Hong Kong, dunque in rialzo rispetto all’ultimo passaggio in asta del manufatto nel 2006: 151.3 milioni di dollari di Hong Kong. Ad acquistarla un collezionista privato cinese.
Un delicato bianco crema costituisce il corpo della preziosa ciotola falangcai, realizzata in porcellana imperiale. Su di essa due rondini si attorcigliano in un volo d’amore, accanto a un albicocco in fiore intrecciato a un salice. É un’immediata e poetica immagine di primavera. Un pezzo estremamente raro. A dipingerla sono stati i maestri smaltatori di corte, a Pechino, a pochi passi dall’imperatore.
La tradizione di smaltare le porcellane vicino agli alloggi imperiali, per consentire all’imperatore di seguire ed esaminare i risultati in prima persona, fu iniziata dall’imperatore Kangxi (r. 1662-1722) verso la fine del suo regno. Ma opere con motivi naturali così raffinati furono prodotti a Pechino solo per un periodo molto breve. In particolare, sono caratteristici del regno di Yongzheng (1723-1735). La ciotola proposta da Sotheby’s, probabilmente realizzata insieme a una gemella, che reca il marchio del regno imperiale di Qianlong (1736-1795), deve risalire ai primi anni di quel periodo.
In termini di qualità e stile decorativo, gli unici esempi riconosciuti sono quelli del gruppo di porcellane di Yongzheng, oggi in gran parte conservate al National Palace Museum di Taipei. Si tratta dell’apice della pittura su porcellana, in seguito mai superata ma neppure eguagliata. É il 1734 (circa) e per la prima volta, nella tradizione iconografica di uccelli e fiori, fanno il loro ingresso le rondini e gli albicocchi, mai rappresentati fino ad ora. Ingegnoso anche l’espediente pittorico, che vede le decorazioni avvolgere la ciotola come una pergamena srotolata. Tanto che dal lato opposto dell’immagine troviamo una poesia, che recita:
Forbici di giada tagliano i fiori,
Come vesti arcobaleno riportate dalla luna