Il Sottosegretario pronto a dare battaglia per la demolizione della storica palazzina, che farà spazio a un nuovo edificio per abitazioni e uffici di lusso
“Farò le dovute verifiche e poi procederò per vie legali nei confronti di chi ha commesso questo scempio. Sarò implacabile”. Non è raro, incontrare toni accesi quando parla Vittorio Sgarbi. Ma è certo incontrarli quando si parla di danni al patrimonio storico-artistico. Come la demolizione della palazzina liberty di via Crema all’angolo con piazza Trento, in zona Porta Romana, a Milano. Una villetta costruita nel 1926 dall’architetto Lorenzo Salvini, soprannominata Villa Badoglio perché – erroneamente – considerata residenza del generale. “Sono indignato, arrabbiatissimo: mi vergogno io per la Soprintendenza, per il Comune, per Milano”, ha gridato il critico con Il Corriere della Sera.
La palazzina, stando ai documenti del ministero della Cultura, non risultava sottoposta a tutela, ad eccezione delle decorazioni a graffiti presenti sulla facciata dell’edificio. “Non mi risulta che siano stati staccati e preservati neanche i graffiti. Mi sembra che le ruspe abbiano distrutto tutto”, rincara Sgarbi. “Le leggi per tutelare il nostro patrimonio storico ci sono e se non sono sufficienti dobbiamo migliorarle, potenziarle. Ma in un caso come questo bisognava comunque intervenire, non si può distruggere la memoria storica di un luogo”. Quel luogo invece vedrà sorgere un nuovo edificio adibito ad abitazioni e uffici di lusso, progettato da Park Associati.