Independent 20th Century ritorna per la sua seconda edizione dal 7 al 10 settembre 2023 a New York e online. La fiera, solo su invito, è stata presentata per la prima volta nel 2022 per sostenere artisti e movimenti d’avanguardia internazionali che hanno avuto luogo tra il 1900 e il 2000. Ci sarà molta arte italiana, presentazione di artiste donne e artisti autodidatti
La fiera Independent 20th Century, che avrà luogo nello storico Battery Maritime Building costruito nel 1908, intende mettere in evidenza artisti riconosciuti a livello internazionale e insieme raccontare storie meno conosciute. Saranno presentati circa 50 artisti, tra debutti americani, artisti famosi che vedranno una nuova luce su aspetti meno noti, artiste donne che hanno lavorato nel corso del XX secolo, voci dai Caraibi e dal Sud America, artisti autodidatti, arte nera, pop internazionale, avanguardia italiana e altro ancora.
Inoltre, Independent accoglierà l’Hauser & Wirth Institute, una fondazione privata dedicata ad aumentare l’accesso agli archivi degli artisti. Per il suo debutto, presenterà selezioni dagli archivi di due artisti che ha recentemente sostenuto: Zahoor ul Akhlaq (1941-1999) e Mary Dill Henry (1913-2009).
Focus donne
Le opere di artiste donne mostrano una profonda diversità attraverso decenni del XX secolo. Alexandre presenterà una selezione di dipinti e opere su carta di Loren MacIver (1909-1998) e Edith Schloss (1919-2011), che trascorsero un lungo periodo in Europa a metà del XX secolo. La Fridman Gallery presenterà le opere di Dindga McCannon (1947), che ha svolto un ruolo fondamentale nel Black Arts Movement degli anni ’60 e ’70. Beck & Eggeling International Fine Art metterà in primo piano l’artista tedesca del dopoguerra Hal Busse (1926-2018), con opere della fine degli anni ’50 mentre il famoso gruppo ZERO stava nascendo (Questa presentazione segna il primo sguardo postumo al lavoro di Busse negli Stati Uniti). Fortes D’Aloia & Gabriel esporranno opere della pittrice brasiliana Wanda Pimentel (1943-2019). La Zürcher Gallery porta a NYC Regina Bogat (1928), parte della scena artistica della 10th Street a New York negli anni ’60, unica artista donna che lavorava nell’edificio del Bowery Studio con Mark Rothko e altri espressionisti astratti. Luxembourg + Co. metterà in primo piano le opere della pittrice espressionista astratta americana Alice Baber (1928-1982). Nahmad Contemporary presenterà l’artista Marie Laurencin (1883-1956), che è stata al centro dell’avanguardia parigina dell’inizio del 20esimo secolo, una delle poche artiste associate al movimento cubista (Una sua mostra aprirà il prossimo ottobre alla Barnes Foundation di Filadelfia).
Artisti autodidatti
Gli artisti autodidatti costituiscono un notevole 25% delle partecipazioni di quest’anno. Questa categoria era stata introdotta su scala molto più ridotta già nel 2022. James Barron Art presenta opere di Winfred Rembert (1945-2021). Originario della Georgia, è stato diverso tempo in prigione, incatenato. Qui ha imparato a lavorare la pelle da un compagno di prigionia, la tecnica che in seguito ha utilizzato per costruire un corpo unico di dipinti autobiografici che raccontano la vita degli afro-americani in Georgia ai tempi della sua giovinezza e della segregazione. Galatea presenta il debutto negli Stati Uniti di Miguel Dos Santos (1944), un artista autodidatta originario del Brasile nord-orientale il cui lavoro in ceramica, scultura e pittura attinge alle tradizioni culturali africane e sudamericane. James Fuentes porta in stand Ed Baynard (1940-2016), noto principalmente per i suoi dipinti di nature morte di fiori, piante e altri aspetti del mondo naturale. Baynard ha lavorato come graphic designer per i Beatles e costumista per Jimi Hendrix prima di diventare famoso come artista nella New York degli anni ’70.
L’avanguardia italiana
In vari stand sarà possibile trovare artisti italiani che abbracciano diversi decenni chiave e correnti, tra le quali il minimalismo, l’astrazione e la pop art. 1/9unosunove presenta i primi lavori di Sergio Lombardo (1939) che dal 1961 si avvicina alla Scuola di Piazza del Popolo a Roma dando vita alla serie del 1961-63 Gesti Tipici che ritrae, prima in nero su bianco, poi anche a colori, alcuni dei più figure politiche rilevanti e iconiche dell’epoca, tra cui John F. Kennedy, Malcolm X e Charles De Gaulle. La Galerie Volker Diehl e la Dep Art Gallery presentano il lavoro dell’artista Turi Simeti (1929-2021). Dalla Galleria Tommaso Calabro il debutto postumo negli Stati Uniti dell’artista Mario Deluigi (1901-1978). In stand opere degli anni ’50 e ’60, quando Deluigi sviluppò la sua caratteristica tecnica del grattage per indagare la luce e lo spazio pittorici, aggiungendosi al movimento dello Spazialismo di Lucio Fontana. La Galleria Richard Saltoun presenterà una mostra collettiva sul tema dell’astrazione, incentrata su tre delle più influenti artiste che lavorarono a Roma negli anni ’60 e ’70: Bice Lazzari (1900-81), che è stata descritta come “Agnes Martin d’Italia”, Carla Accardi (1924-2014), il cui lavoro è stato presentato in primo piano alla Biennale di Venezia del 2022, Bertina Lopes (1924-2012) e Giulia Napoleone (1936).
L’altra faccia degli artisti più noti
Oltre gallerie presenteranno i pilastri della storia dell’arte con prospettive nuove e creative. Vito Schnabel presenta una selezione di ritratti di Andy Warhol (1928-1987) degli anni ’70-’80 curata da Bob Colacello, ex direttore di Interview Magazine e collaboratore di lunga data dell’artista. Perrotin presenta i capolavori degli artisti spagnoli Pablo Picasso (1881-1973) e Joan Miró (1893-1983). Almine Rech porta a New York Jean Miotte (1926-2016). Beck & Eggeling International Fine Art mette in risalto l’artista d’avanguardia francese Yves Klein (1928-1962) e Sies + Höke presenta le fotografie di Sigmar Polke (1941-2010).
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